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Usa, metodisti uniti contro il razzismo di Stato

«Perché gli Stati Uniti dovrebbero ospitare tutta questa gente che arriva da questi “cesso” di Paesi?», è la frase choc, poi incriminata, detta dal presidente americano Donald Trump in occasione di un incontro avvenuto nello Studio Ovale venerdì scorso; un commento che ha sconvolto i membri del Congresso e che poi è «rimbalzato» su tutti i media: «parole ignobili indirizzate a delle persone, a delle Nazioni e agli stessi americani», ha rilevato il deputato della Georgia, John Lewis, una delle icone viventi del movimento per i diritti civili americani e storico collaboratore e amico di Martin Luther King.

Trump, quel «cesso di paesi», se lo è lasciato scappare rispondendo ad alcuni parlamentari e senatori che gli chiedevano di riconsiderare la decisione di togliere lo Status di protezione a migliaia di persone giunte da Haiti, El Salvador e da alcuni Paesi africani. Insieme alle polemiche, una richiesta di scuse ufficiali da parte di Trump è stata avanzata anche dagli ambasciatori africani presenti all’Onu.

Ovviamente anche le chiese non si sono fatte attendere, e ieri dopo la presa di posizione della Chiesa episcopale statunitense, attraverso una lettera, il presidente del Consiglio dei vescovi della Chiesa metodista unita, Bruce R. Ough, ha rilevato: «Siamo sconvolti per le parole offensive e disgustose dette da Trump ad immigrati provenienti da paesi africani, da Haiti e da El Salvador. […] Parole offensive, dannose e razziste. Facciamo appello a tutti i cristiani, specialmente ai Metodisti Uniti, perché condannino questa dichiarazione e si uniscano per chiedere al presidente Trump di scusarsi».

«I metodisti uniti – prosegue Bruce R. Ough –, amano i loro fratelli e le sorelle presenti nel mondo. Come Dio ama tutta la creazione. Il Consiglio della Chiesa metodista unita è profondamente infastidito dal tipo di linguaggio rozzo e volgare utilizzato, che riteniamo altresì inadeguato per una Nazione fondata da immigrati».

Migliaia di membri di chiesa, laici e cittadini, altamente qualificati, prosegue la lettera, «contribuiscono a far prosperare questa Nazione e provengono proprio da quei luoghi che il presidente Trump ha diffamato con i suoi commenti razzisti. Un atteggiamento, poi, in netta contraddizione con l’insegnamento dell’amore che Dio riserva indistintamente a tutte le persone. Questi commenti – prosegue Bruce R. Ough –, alla vigilia della celebrazione del Martin Luther King Day, contrastano con la testimonianza di King e con la sua battaglia per combattere ogni forma di razzismo».

Ricordando infine le recenti celebrazioni del Natale, Ough chiosa: «I genitori di Gesù, durante la sua infanzia, dovettero fuggire in Africa per sfuggire all’ira di re Erode. Milioni di immigrati oggi e nel mondo sono costretti a spostarsi per salvarsi la vita, abbiamo il dovere cristiano di sostenerli mentre fuggono dai pericoli politici, culturali e sociali […]. Dimostriamo – conclude Ough – l’amore per tutto il popolo di Dio dicendo uniti un forte No al razzismo; No alle discriminazioni e No al bigottismo».