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Considerare quanto Dio ha fatto per noi

Temete il Signore e servitelo fedelmente, con tutto il vostro cuore; considerate infatti le cose grandi che egli ha fatte per voi!
I Samuele 12, 24

La sua misericordia si estende di generazione in generazione su quelli che lo temono
Luca 1, 50

 

 

Capita di ascoltare persone esclamare: «Nessuno ha mai fatto niente per me». Chi lo afferma, solitamente vuole giustificare la propria indisponibilità nei confronti del prossimo. Che si tratti di donare tempo, attenzioni o denaro, non fa alcuna differenza. A costoro sarebbe facile obiettare, facendo un elenco di chi li ha aiutati, assistiti e sostenuti nelle fasi più diverse della vita. Ma per ricordare bisogna comprendere quanto accade, il suo significato, altrimenti si finisce col dimenticare.

Samuele invita il suo popolo a considerare le grandi cose che Dio aveva fatto per loro. Gliele ha riassunte assieme al patto: «Considerate». Se essi vogliono comprendere e conoscere il Signore, devono conoscere e comprendere quanto egli ha operato. Dio li aveva liberati e salvati: dunque è il Liberatore e il Salvatore. Dio li aveva protetti e consolati: dunque è il Protettore e il Consolatore… Comprendere che in quel fatto della vita ha agito il Signore, vuol dire averlo conosciuto ed è ciò che permette di farne memoria.

Il fato che oggi le varie feste nazionali, tanto civili quanto religiose, siano sempre meno partecipate, potrebbe non essere dovuto soltanto alla distanza storica che aumenta sempre più o alla scomparsa di coloro che, come nel caso del 25 aprile, erano vivi durante la Seconda Guerra Mondiale. La mancata celebrazione, probabilmente, nasce dalla dimenticanza e questa dal non comprendere il significato di quanto avvenne.

Infatti, considerare le cose grandi che Dio ha fatto per noi, significa comprendere che le ha fatte anche per me. Sono io il liberato e il salvato, sono io il protetto e il consolato! Come posso dimenticarmene? Perciò, io temo il Signore e lo servo fedelmente, con tutto il mio cuore!