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La ferrovia fantasma a Luserna San Giovanni

Un gruppo di cittadini (primo firmatario Furio Chiaretta) ha recentemente presentato alcune osservazioni al Progetto preliminare del nuovo Piano Regolatore Generale Comunale di Luserna San Giovanni.

In particolare le osservazioni vertono sulla linea ferroviaria, il cui servizio è sospeso da cinque anni.

«Nel Progetto preliminare – scrivono i cittadini – non siamo riusciti a trovare nessuna citazione della presenza della linea ferroviaria che attraversa tutto il territorio pianeggiante di Luserna San Giovanni, dal confine con Bricherasio a quello con Torre Pellice. La sospensione non è ancora una soppressione e da parte dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte è stata più volte ribadita la possibilità della ripresa del servizio ferroviario, anche a seguito del bando di affidamento dei servizi di trasporto locale in atto in questi mesi.

Inoltre l’Unione Montana ha approvato nel dicembre 2016 una mozione del Comitato Treno Vivo Val Pellice, che chiede la riapertura del servizio ferroviario e anche un incremento del numero delle fermate».

Si tratta infatti di una infrastruttura fondamentale per la val Pellice e per Luserna San Giovanni, che permette un rapido collegamento con Torre Pellice, Bricherasio, Pinerolo e con Torino, e che ha un inquinamento molto ridotto, essendo a trazione elettrica. La riapertura della ferrovia con un servizio moderno ed efficiente ridurrebbe drasticamente il traffico di auto e di pullman lungo la valle e nei centri abitati: un traffico che è aumentato proprio dopo la sospensione del servizio ferroviario.

«Già nelle nostre Osservazioni del gennaio 2014 alla Proposta tecnica del Progetto preliminare segnalavamo l’importanza della ferrovia per la mobilità in valle, e proponevamo di inserire nel Progetto la proposta del Comitato Treno Vivo Val Pellice per l’allestimento di una fermata del treno a nord della zona industriale di Luserna San Giovanni. Da tale fermata, utilizzando Strada dei Boschetti e alcuni tracciati ciclo-pedonali da creare, sarebbe possibile raggiungere rapidamente a piedi (o in bici) le diverse aziende della zona.

La proposta ci appare tuttora meritevole di attenzione e di inserimento nel futuro Piano Regolatore, anche in considerazione del fatto che le probabilità della riapertura della ferrovia stanno crescendo, sia per l’interessamento della Regione Piemonte, sia per la assoluta necessità della riduzione dell’inquinamento da gas serra provocato da auto e bus, che ci è richiesto dagli accordi di Parigi (Cop 21) e che si può ottenere solo offrendo mezzi di trasporto alternativi alle auto».

Le osservazioni evidenziano inoltre la possibilità/necessità di ridurre i passaggi a livello.