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«Bienvenidos a Casa!»

Hanno deciso di chiamarla «Casa». Quale nome più indicato per un «Centro di alleanza, solidarietà e accompagnamento», Casa appunto? Con questa nuova fisionomia rivivrà una ex chiesa episcopale caduta in disuso a Riverhead, nell’area metropolitana di New York, come racconta Episcopal News Service.

Dopo decenni di decadenza e di lenta erosione del numero dei suoi membri, il loro progressivo invecchiamento, questa antica parrocchia fondata alla metà dell’Ottocento nell’East End di Long Island era arrivata alla drastica decisione: la chiusura.

Una storia che ci sembra di avere già sentito…. Solo che qui non è finita così, grazie a una collaborazione ormai consolidata fra la diocesi e Rural & Migrant Ministry, un’organizzazione no profit che si occupa di dare voce ai lavoratori agricoli dello stato di New York, in gran parte latinos, sostenendoli nella lotta per il riconoscimento dei loro diritti.

Fondata dalla diocesi di New York all’inizio degli anni Ottanta, negli ultimi anni l’organizzazione si è sviluppata anche nella zona di Long Island, e la scelta della ex chiesa di Riverhead, capoluogo della contea del Suffolk, un’area con 659 aziende agricole, terzo produttore agricolo dello Stato, è apparsa azzeccata.

La diocesi e Rural & Migrant Ministry hanno deciso di far rinascere la Grace Episcopal Church come centro destinato ai lavoratori, il che non sarebbe una novità assoluta, dal momento che la chiesa è già diventata luogo di incontro per un consejo di lavoratori. Tra i progetti ci sono, oltre a un piano di sviluppo per la chiesa, la canonica e una sala parrocchiale, anche un servizio di consulenza, formazione professionale e lezioni di inglese.

I commenti sono molto positivi, il rev. Gerardo Romo Garcia, che guida la diocesi latinoamericana dell’East End, spiega che «ci sono moltissime possibilità», sottolineando che con queste attività si spera di fare acquisire ai lavoratori consapevolezza di sé e di aiutarli a potenziare le loro capacità e il riconoscimento dei loro diritti.

Accanto alle altre attività ancora presenti nell’ambito della chiesa, una scuola e un centro diurno, ci sarà quindi una nuova attenzione verso i lavoratori immigrati dell’East End, una comunità che, ha riconosciuto il vescovo di Long Island, Lawrence Provenzano, all’Episcopal News Service, «nel passato è stata in gran parte trascurata dalla diocesi: è nostro compito servire queste persone che sono in mezzo a noi come una popolazione quasi invisibile».

La loro speranza è che, avendo ora una sede ufficiale, potranno formare una comunità, «non basata sulla religione, un posto dove poter far sentire la propria voce, dove conoscere meglio i propri diritti e doveri, approfondire la nostra identità di lavoratori agricoli», ha dichiarato uno dei membri di «Casa».