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Una benedizione per tutti

Il Concistoro (l’organo deliberativo) della Chiesa protestante di Ginevra (Epg) ha deciso lo scorso giovedì di compiere un primo passo verso l’istituzione di una benedizione (o di un altro gesto liturgico) rivolta alle coppie dello stesso sesso riconosciute civilmente. Ma non sarà un passo di corsa e il cammino non si soffermerà soltanto sulla questione delle coppie omosessuali: sarà l’intero impianto delle nuove forme di organizzazione familiare e matrimoniale a ricevere un ragionamento ad hoc.

I delegati delle parrocchie e dei vari servizi hanno accettato quasi all’unanimità un testo che rimarca come «verranno poste le basi per una pastorale adattata, ampliata e fatta propria davanti alle nuove (ri)composizioni matrimoniali e familiari» e sottolinea che «la questione della benedizione e dei gesti liturgici per le coppie dello stesso sesso unite civilmente sarà riaperta e discussa».

Nel 1992 il Concistoro aveva scelto di vietare tali benedizioni, mentre nel 2006 aveva bocciato un ordine del giorno che proponeva di riaprire il dibattito sul tema. Il Consiglio di Concistoro (organo esecutivo) si è impegnato a preparare entro marzo 2018 un documento che sarà oggetto di discussione. A questo punto verrà proposto anche un calendario e una procedura di consultazione.

I pastori sono regolarmente sottoposti a domande che riguardano non solo le unione di coppie omosessuali, ma anche inerenti a battesimi di benedizione di nuove forme familiari per le quali non esiste al momento una liturgia adatta.  «Sono favorevole a non ritardare all’infinito il dibattito attorno a questo tema – ha espresso Emmanuel Fuchs, presidente dell’Epg-, sapendo che dobbiamo trovare un punto di incontro fra diverse sensibilità. Le esperienze di nostre chiese sorelle ci mostrano che dobbiamo agire con prudenza e saggezza».

Il Sinodo delle chiese valdesi e metodiste ha approvato il 24 agosto di quest’anno, nel corso dell’annuale Sinodo, la possibilità di benedire anche le coppie unite civilmente, comprese quelle dello stesso sesso.

La Chiesa di Svezia nel 2009 ha aperto alle benedizioni delle coppie dello stesso sesso, dopo l’entrata in vigore nel paese della legge che regolamenta il matrimonio e le unioni omoaffettive. Il vescovo di Stoccolma Eva Brunne è essa stessa unita civilmente ad una donna, pastora pure lei.

In Francia dal 2015 l’Epudf, la Chiesa protestante unita, benedice unioni fra persone dello stesso sesso, a due anni dall’entrata in vigore della legge Taubira che norma la materia.

Nel 2016 è stato il turno della Chiesa di Norvegia, mentre l’anno prima della Chiesa protestante unita del Belgio. In Austria dal 2009 la Chiesa evangelica in Austria benedice unioni fra persone dello stesso sesso, così come la Chiesa luterana finlandese.

La Chiesa luterana in Germania e le sue varie denominazioni locali, approvano tutte le benedizioni a coppie gay o lesbiche, così come le differenti sigle del panorama riformato svizzero.

La Chiesa d’Inghilterra, pur non approvandole, ha però creato una liturgia ad hoc per le benedizioni delle coppie omosessuali e lesbiche. Stesso discorso vale per la Chiesa d’Irlanda, anglicana anch’essa, mentre la Chiesa episcopale scozzese ha appena votato per la benedizione, così come la Chiesa di Scozia, presbiteriana.

Al di là dell’oceano Atlantico, negli Stati Uniti d’America, già nel 1985 la Chiesa unita di Cristo, congregazionalista, nel suo Sinodo generale ha approvato una risoluzione che incoraggiava le comunità locali a accogliere le persone Lgbt, e nel 2005 ha fatto esplicito riferimento anche alla benedizioni delle unioni omoaffettive. Sempre negli Usa la Chiesa luterana e quella episcopale benedicono le unioni fra due uomini o due donne; nel secondo caso ciò ha aperto una disputa con la Comunione anglicana di cui fa parta la chiesa episcopale a stelle e strisce, perché non ovunque nel mondo questa pratica è vista di buon occhio.

Anche la Chiesa anglicana canadese ha approvato le unioni già dal 2007.

In Sud America è la chiesa episcopale brasiliana ad approvare benedizioni a coppie gay.

 

Foto: Daniel Jolivet, Cattedrale Sainte-Pierre, Ginevra