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Gianavello fa ancora parlare di sé

«Ici s’élevait l’auberge du Flacon où vécut et mourut l’exilé Josué Janavel (1617 – 1690) résistant vaudois du Piémont»: è questo il testo della targa in pietra di Luserna, offerta dalla Società di studi rorenghi, che è stata inaugurata venerdì 1° dicembre in Rue de la Madeleine a Ginevra. Prima dello scoprimento hanno parlato il sindaco di Ginevra, Remy Pagani, Tobias Schnebli, organizzatore della giornata e presidente della Commissione cultura del Comune di Ginevra fino allo scorso giugno, grazie alle ricerche del quale è stato identificato il sito in cui sorgeva l’edificio in cui visse Gianavello nel suo esilio ginevrino, la pastora Erika Tomassone a nome della comunità valdese di Rorà e come presidente della Fondazione Centro culturale valdese di Torre Pellice, Rinaldo Tourn, che ha dato voce al discorso scritto per l’occasione da Giorgio Tourn, impossibilitato a partecipare. Erano più di un centinaio i partecipanti alla manifestazione, tra i quali anche il Console generale d’Italia, una delegazione di una dozzina di persone dalla val Pellice e membri della comunità valdese di Ginevra.

Dopo la cerimonia, l’aperitivo offerto dall’amministrazione comunale e il pranzo alla taverne de la Madeleine, la storica dell’arte Erica Deuber Ziegler ha illustrato all’ottantina di persone rimaste il tempio de la Madeleine e, all’interno del museo «Maison Tavel» che ospita anche la vecchia insegna «Au Flacon. Bon Logis», la situazione di Ginevra nel XVII secolo; Olivier Fatio, storico e fondatore del museo internazionale della Riforma, nel cortile interno della casa Turrettini ha spiegato i rapporti tra Gianavello e la ricca famiglia di origini toscane, mentre, ciliegina sulla torta, l’archivista Barbara Roth Lochner ha fatto trovare esposti e illustrato alcuni documenti d’archivio riguardanti Gianavello, compresi due suoi testamenti e il testo che ha permesso l’identificazione dell’edificio dell’albergo Du Flacon.