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Violenza su minori e donne. Io ci metto la faccia e tu?

Quando si parla di violenza contro le donne il tema è inscindibilmente legato a quello dei diritti umani fondamentali garantiti da leggi nazionali, internazionali e da meccanismi giudiziari.

Tuttavia le leggi e l’invito al rispetto dei diritti umani, o le sanzioni e le punizioni detentive spesso «non sono sufficienti a contrastarne il flagello. È invece necessario giungere a una voce condivisa tra le comunità di fede e dei loro leader per ricordare a tutte e tutti che le donne sono l’immagine di Dio».

La Campagna «Preziosi agli occhi di Dio», contro la violenza, è promossa tra gli altri dalla Comunione mondiale delle chiese riformate (Wcrc) che in un comunicato invita tutte e tutti ad aderire: «mettendoci la faccia».

«Creare più consapevolezza sul tema della violenza e nello specifico su quella di genere collegandosi al Pellegrinaggio per la Giustizia e la Pace promosso dalle chiese riformate, è l’obiettivo» ricorda Lyn van Rooyen – direttora del Christian Aids bureau del Sudafrica e membro del gruppo di lavoro sull’Aids del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) – sul sito della Campagna.

Un’iniziativa per dire: «No» alla tratta di esseri umani, agli stupri, a violenze domestiche, al matrimonio forzato e infantile, ai crimini d’onore, alla mutilazione genitale femminile e ad altri tipi di abuso.

Lyn nella sua riflessione ricorda che «ogni azione è importante. Un’insegnante, ad esempio, dopo il lancio dell’iniziativa nella scuola disse che alcuni studenti avevano deciso di raccontare gli abusi subiti a casa», e ancora Lyn riferisce di «un giovane benzinaio al quale dopo avergli spiegato perché indossassi un abito nero e portassi una spilla con il messaggio di sensibilizzazione, mi chiese il distintivo dell’iniziativa»; così capitò con «un’addetta al banco delle compagnie aeree che, dopo aver visto il badge di denuncia sul mio petto, confessò: “mia figlia subisce abusi da mio marito, cosa devo fare?».

Un’iniziativa dal sapore interreligioso e civile e dove i leader religiosi: cristiani, laici e musulmani, ribadiscono che «il superamento della violenza può passare solo attraverso la comprensione della giustizia e della fede. Una comprensione che dev’essere vissuta come questione privata; il dovere di contrastare ogni forma di violenza e di sensibilizzare in ogni luogo possibile sul tema, e in ogni tempo, deve partire da ognuna e ognuno di noi e non può bastare delegare alla politica o alle vie legali la gestione del fenomeno».

Alla Campagna aderiscono: Anglican Communion Church of Sweden; Finn Church Aid; Islamic Relief Worldwide; The Lutheran World Federation; Mission 21; Norwegian Church Aid; World Council of Churches; World Communion of Reformed Churches; World Young Women’s Christian Association.

La Campagna invita tutti a partecipare attraverso una propria foto. «Scrivete il vostro messaggio d’impegno e pubblicatelo!»

Immagine: By Irene Scott/AusAID, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=32167209