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Il canto della libertà

Le colonne della terra sono del Signore e su queste ha poggiato il mondo
I Samuele 2, 8

Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato i mondi. Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza
Ebrei 1, 2-3

Anna canta. Un cantico in cui risuona la voce di Israele. Un cantico che avrà eco nelle parole di Maria di Nazareth: il canto della speranza, la voce dell’avvenire che illumina l’orizzonte della storia. Il Dio di Israele che si fa conoscere in mezzo alle vicende delle donne e degli uomini di ogni tempo, è presente come liberatore, e ogni volta si alza una voce a dire la gioia, la meraviglia e la gratitudine, ma anche a dire la forza della fiducia che poggia saldamente solo nel Signore. Ed è spesso una chiara voce femminile, Miriam dopo le acque attraversate del Mar dei giunchi canta i poveri liberati e i potenti umiliati; Anna canta oggi per te e per me il rovesciamento della sorte di sofferenza di tutti gli oppressi. Intorno a noi e in noi ci sono catene di violenza e di oppressione, radicate in mentalità malate da cui sembra impossibile uscire: anche i più giovani si guardano intorno smarriti, persi di fronte ad un sistema troppo grande e troppo corrotto per essere affrontato e contraddetto. Le parole del cantico dichiarano che invece può essere non solo contraddetto, ma completamente rovesciato in nome della vita e della libertà, poiché le colonne della terra sono del Signore. A chi appartiene il mondo? Quali sono le basi solide (o poco solide diremmo oggi) su cui poggia il futuro? Molti pensano spontaneamente all’economia, alla finanza, alla forza militare, al potere politico in tutte le sue manifestazioni. Chi ha in mano le sorti del mondo? Rispondere ci fa paura, le spiegazioni che pretendono di essere oggettive e razionali ci lasciano con l’amarezza di constatare che la legge del più forte sia invincibile. In questa amarezza, in questa disillusione ci raggiunge questa voce di donna che canta e annuncia: il mondo poggia in verità su solide colonne che sono del Signore. La realtà non obbedisce al caso, e questo ci pare accettabile, ma non obbedisce neanche alle regole umane, e questo lo coglie soltanto la luce della speranza: c’è un avvenire anche dentro un mondo violento ed ingiusto, c’è una voce che canta perché l’ultima parola appartiene al Signore. I pilastri su cui il mondo poggia appartengono a Dio: questa è la solida base della speranza che dona di cantare anche nel buio della storia. Che dona di cantare oggi, ovunque tu sia, anche a te.

Immagine: via istockphoto.com