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Il Comitato del Cec s’incontra in Giordania

Il Comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) si è riunito ad Amman, in Giordania, e proseguirà i lavori sino al 23 novembre per approvare e rinnovare i piani operativi, strategici e il bilancio del 2018.

Il Cec è l’organismo più ampio ed inclusivo tra le diverse organizzazioni del movimento ecumenico moderno. Fondato ad Amsterdam il 22 agosto del 1948, è formato da 345 chiese membro in 110 paesi del mondo e rappresenta circa 500 milioni di cristiani e comprende al suo interno la maggior parte delle chiese ortodosse, numerose chiese protestanti storiche (anglicane, battiste, luterane, metodiste, riformate) e diverse chiese indipendenti: una «comunione di chiese» riunite per promuovere il dialogo e la riconciliazione fra le diverse tradizioni cristiane.

Tra i temi che il Comitato esecutivo affronterà in questi giorni ad Amman, anche la questione israelo-palestinese «l’incontro aiuterà a comprendere la particolare situazione in Giordania e in generale nel Medio Oriente» e fornire elementi per discutere «insieme, quali nuove sfide le chiese e quali riposte l’Organismo ecumenico possa dare», sottolinea una nota stampa inviata ai giornalisti.

Il Patriarca di Gerusalemme, Palestina e Giordania, Teofilo III, ha accolto il Comitato esecutivo «che – ricorda il Cec –, si riunisce in un particolare momento nel quale il Cec sta rinnovando i propri sforzi in diversi settori, come ad esempio la strategia globale per favorire l’ecumenismo; una valutazione d’impatto per superare l’Hiv e l’Aids attraverso il programma Ecumenical Hiv and Aids Initiative and Advocacy (Ehaia); infine, un piano strategico per il periodo 2018-2021, per sostenere il Programma di accompagnamento ecumenico in Palestina e Israele (Eappi)».

Il Comitato, dopo aver esaminato la relazione del gruppo di revisione, dovrà valutare l’avanzamento dei lavori per i preparativi della riunione del Comitato centrale prevista nel 2018.

Tutte le chiese membro del Cec sono rappresentate nell’Assemblea che si tiene ogni sette anni, che elegge un Comitato Centrale composto da più di cento membri, organo di governo tra un’assemblea e l’altra e che si riunisce ogni 18 mesi circa.

L’assemblea elegge i presidenti del Cec che siedono d’ufficio anche nel Comitato Centrale, il quale, a sua volta, elegge il Comitato Esecutivo composto da una ventina di membri.

Quest’ultimo si riunisce due volte l’anno. Il segretario generale del Cec è eletto dal Comitato Centrale e attualmente la carica è ricoperta dal pastore luterano norvegese Olav Fykste Tveit.

Il Comitato esecutivo ad Amman condividerà le esperienze e gli obiettivi raggiunti dalle chiese membro nelle diverse Regioni del mondo e rifletterà sull’influenza e l’impatto dell’attuale clima politico sul movimento ecumenico.

È previsto un aggiornamento sulle celebrazioni del 70° anniversario del Cec e sull’avanzamento dei preparativi per l’11ª Assemblea generale.

Nel programma di lavori sono state inserite alcune visite: una nella storica città di Petra e altre in luoghi toccati nella Bibbia; alcuni membri del Comitato visiteranno, poi, uno dei più famosi campi profughi palestinesi risalente al 1968, il Campo di Jerash, noto anche con il nome di «Campo di Gaza».

Incontri e visite che «aiuteranno il Comitato esecutivo a comprendere, in modo pratico, le implicazioni legate al conflitto israelo-palestinese e forniranno elementi utili su come intervenire in quei territori».

Immagine: via Twitter