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Sono bambini, «non un rumore di sottofondo»

Il 20 novembre si celebra la Giornata mondiale dei bambini: la Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è stata approvata dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 ed è stata ratificata, in Italia, con la legge n° 176 del 27 maggio 1991. Eppure i dati recenti ci ricordano che 385 milioni di bambine e bambini vivono ancora in condizioni di estrema povertà; 264 milioni di bambini e giovani non frequentano la scuola; 5,6 milioni di bambine e bambini sotto i cinque anni sono morti nell’anno 2016 nel mondo per cause che erano del tutto prevenibili.

«Il 20 novembre le nostre Chiese dedicheranno attenzione al tema dei bambini – rileva in una nota il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), Olav Fykse Tveit –. Sarà una giornata d’impegno e di sensibilizzazione ma anche di festa. Una festa che dovrà essere gestita e raccontata – prosegue Tveit, rivolgendosi alle chiese membro – possibilmente dai bambini, perché loro saranno i protagonisti».

Nelle Chiese, infatti: «Sta crescendo, sempre più, l’attenzione verso i bambini e le bambine e il loro benessere. Un’attenzione che si afferma – rileva il pastore valdese Luca Baratto, che per conto della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) ha partecipato ad alcuni seminari della Conferenza delle chiese europee (KEK) sui diritti dei bambini e delle bambine – a livello globale e che si esprime prima di tutto nel rendere le comunità cristiane luoghi sicuri per i minori, dove bambini e bambine possono trovare ascolto e far sentire la loro voce. Una voce che, insieme a tante altre, costituisce la chiesa, e che non ci si può limitare a considerare semplicemente come un rumore di sottofondo. Perché difendere e promuovere i loro diritti – conclude Baratto – significa promuovere i diritti di tutti e battersi per un mondo sostenibile, vivibile, orientato al futuro».

Il Consiglio ecumenico delle chiese, prosegue Baratto «ha prodotto solo l’estate scorsa un manuale e un’inchiesta tra le chiese membro, proprio perché le Chiese hanno la possibilità di fare la differenza per il benessere dei bambini. È anche da ricordare che lo scorso agosto, in occasione del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, sono state presentate le “linee guida” per la tutela dei minori e la prevenzione degli abusi nelle Chiese stesse».

È dall’Assemblea generale di Busan (Corea del Sud) del 2013 che l’organismo ecumenico mondiale ha deciso di inserire tra le proprie priorità la difesa e promozione dei diritti di bambini e bambine, siglando nel 2015 un accordo di partenariato proprio con l’Unicef.

«Il primo risultato di questo impegno è stata la recente pubblicazione del manuale», prosegue Baratto. Tra le chiese protestanti italiane, l’unica a essersi dotata di un simile strumento è l’Unione delle chiese cristiane avventiste (Uicca) attraverso un documento dal titolo Dichiarazione sulla disciplina e tutela dei minori che nel preambolo ricorda quanto i bambini siano «doni preziosi affidati da Dio» riconfermando e amplificando, come ribadito nel testo, «i continui sforzi per curare e proteggere bambini e giovani da persone – conosciute e sconosciute – le cui azioni perpetrano ogni forma di abuso e violenza ai loro danni e/o che li sfruttano sessualmente».

Circa 535 milioni di bambini vivono in paesi colpiti da emergenze: uno su quattro sul numero totale e mondiale.

«Violenza è lo sfruttamento economico e lavorativo; violenza è la fame che miete vittime in gran parte del mondo; violenza è la fuga dalle proprie case e dalle proprie nazioni imposta a moltissimi bambini a causa di guerre, persecuzioni e anche dei cambiamenti climatici; violenza è il disumano, e spesso mortale, viaggio per arrivare in Europa. La Bibbia – conclude Baratto sostenendo che questo è un elemento che dovrebbe favorire l’impegno dei cristiani – conosce bene questi tipi di violenza e li racconta e li condanna in ogni sua pagina. La Bibbia conosce i bambini per quel che sono: gli esseri umani più fragili, quelli che risentono in modo più drammatico e amplificato della guerra, dell’ingiustizia, della fame, della violenza. Ogni adulto è potente davanti a un bambino e ogni azione dei grandi ricade moltiplicata per dieci, cento e mille sui piccoli della terra».

Immagine: via Pixabay