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Le riviste culturali italiane «volano» a Parigi

«Nelle riviste, e in moltissimi siti, operano fior fior di ragazzi studiosi, critici, come forse non ce n’erano prima. Tuttavia il mercato, grazie alla compiacenza di chi poteva frenarlo, ha voluto confondere tutto. Ecco perché sentiamo il cantautore che si presenta come professore universitario, quando non lo è; ecco perché sentiamo un giudizio critico espresso da un cantante, un romanzo scritto da un attore televisivo, e vediamo in classifica i libri da passatempo (sacrosanto e dignitosissimo), spacciati per letteratura», rileva il professore di letteratura francese, poeta e saggista, Valerio Magrelli, in una bella intervista realizzata da Marco Ceravolo per Pagina 99.

Il professor Magrelli esordisce citando, e non a caso, le riviste culturali che furono per lungo tempo fonte di ispirazione e agorà di dialogo politico e sociale indispensabile. Oggi queste realtà culturali sono state fortemente penalizzate sia in termini di distribuzione che di visibilità all’interno di librerie, di centri culturali, circoli dei lettori e addirittura nelle edicole.

Eppure le riviste culturali, da sempre, sono quell’area della pubblicistica italiana che, pur non avendo il più delle volte alle spalle grandi gruppi editoriali o istituzioni accademiche, hanno animano il dibattito contemporaneo attraverso il rinnovamento delle idee e l’approfondimento di temi interdisciplinari di grande spessore scientifico, culturale e civile.

È da questo tipo di esperienze che, nell’aprile 2003, nasce il Coordinamento delle riviste italiane di cultura (Cric) fondato a Roma per iniziativa dei direttori di un gruppo di riviste e per impulso del Consorzio Baicr – Sistema Cultura e dell’Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane, accogliendo un’idea promossa dalla rivista Lettera Internazionale che per prima propose di intraprendere, anche in Italia, un’esperienza analoga a quelle già realizzate e con successo dall’Associazione di riviste culturali spagnole (Arce) e dall’Associazione Ent’Revues, sorta per la promozione delle riviste culturali, scientifiche e letterarie francofone.

Il Coordinamento delle riviste italiane di cultura, oggi quattordicenne e dunque ancora giovane, è divenuto a pieno titolo espressione e rappresentante, anche presso le istituzioni italiane, delle riviste culturali dedicate all’innovazione delle idee, all’approfondimento e alla riflessione critica sui diversi temi che interessano il dibattito contemporaneo, in ogni campo del pensiero e della creatività.

Al coordinamento sono iscritte numerose riviste e alcune anche di carattere religioso come Testimonianze, fondata da padre Ernesto Balducci o la rivista di religioni, politica e società Confronti, nata dall’intuizione dal giornalista e pastore valdese Giorgio Giradet insieme all’ex abate della Basilica di San Paolo e fondatore delle Comunità di base, dom Giovanni Franzoni, fondendo due realtà editoriali: Nuovi Tempi (chiese evangeliche protestanti) e Com (Comunità di base) in una unica nel 1989, Confronti, attualmente diretta da Claudio Paravati: «L’idea di creare un coordinamento di riviste nacque grazie a una intuizione di Federico Coen, all’epoca direttore di Lettera Internazionale. Oggi il coordinamento è presieduto dal professor Valdo Spini, già ministro della Repubblica e parlamentare di lungo corso. Grazie al Cric, le riviste italiane iscritte hanno l’opportunità di essere presenti all’importante e annuale evento culturale francese, il «Salon de la Revue» – Salone delle riviste di cultura francesi – con uno stand collettivo; un appuntamento quest’anno previsto l’11 e il 12 novembre presso l’Espace des Blancs-Manteaux a Parigi. Il Cric, tra l’altro – racconta Paravati –, è sostenuto anche attraverso l’otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi in Italia».

E il Cric l’anno passato, prendendo spunto dalle esperienze oltralpe, ha promosso in Italia il Primo salone nazionale delle riviste italiane di cultura a Roma presso la Fiera delle piccola e media editoria «Più libri più liberi» presso il palazzo dei Congressi dell’Eur. «Quest’anno – rileva il presidente Valdo Spini – saremo nuovamente presenti proponendo il secondo appuntamento con le riviste italiane dal 6 al 10 dicembre con un nostro stand all’importante kermesse libraria ma con una novità: l’iniziativa trasloca e si terrà dentro La Nuvola di Fuksas di Viale Asia. Non possiamo dimenticare il ruolo delle riviste culturali – prosegue Spini –, spesso autentici nuclei di volontariato capace di dare un prezioso contributo al dibattito del nostro paese, e che esse hanno sempre influenzato e indirizzato profondamente il dibattito culturale, politico e scientifico della nostra penisola. L’iniziativa francese – ricorda ancora Spini – è sostenuta in Francia dal Centre du livre et de la lecture, al quale ci si è ispirati per il Centro per il libro e la lettura italiano. L’iniziativa parigina è frequentata da molti visitatori, e così lo è anche il nostro stand che riscuote sempre successo per pubblico e attenzione. L’esposizione – dice Spini – sarà dedicata alle novità e ai numeri dell’anno e metterà in particolare evidenza quelli monografici pubblicati dalle riviste che hanno aderito all’iniziativa oltralpe: Todomodo, Francofonia, Galileana, Lares, Lettere italiane, Rivista di Storia e Letteratura Religiosa, Bibliofilia, Saggiatore Musicale, Studi di Letteratura Francese, Reference Reviews Europe Annual, Schede Medievali, Antologia Viesseux, il Grande Vetro, I Quaderni del Circolo Rosselli, Testimonianze, Economia della cultura, Economia e lavoro, Confronti, Nuova Antologia, Parole chiave, Pedagogika.it, Critica Marxista».

Il Cric ha previsto diversi dibattiti all’interno dal Salon de la Revue come l’incontro dal titolo «Riviste italiane e riviste francesi» l’11 novembre alle 13,30 «Un appuntamento – conclude Spini – significativo per i rapporti tra Francia e Italia da me coordinato in qualità direttore della rivista Quaderni del Circolo Rosselli e al quale parteciperanno: Andrè Chabin di Ent’revues, Maria Chiara Gnocchi, di Francofonia, Francesco Izzo di Todomodo, Jean Baptiste Para di Europe, Sandro Cappelli, addetto culturale dell’Istituto Italiano di Cultura a Parigi».

Al termine della manifestazione le riviste italiane saranno donate alla biblioteca dell’Istituto italiano di cultura di Parigi.