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Il Premio svizzero della predicazione al valdese Alessandro Esposito

Tra i vincitori del Premio svizzero per la predicazione, conferito lo scorso 6 novembre a Berna, c’è anche il pastore valdese Alessandro Esposito. Quarantun’anni, pastore delle chiese metodiste di Verbania/Intra e Omegna, Esposito è stato premiato nella sezione dedicata ai sermoni in lingua italiana e francese.

Si tratta della seconda edizione di un premio, promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera (Fces), inteso a “testimoniare la vitalità e la creatività di una cultura della predicazione che deve molto alla Riforma protestante svizzera del XVI secolo”.

Come si legge nelle motivazioni della giuria, la predicazione di Esposito ha al suo centro “la disobbedienza civile come espressione dell’amore di Dio per la vita”. Il testo di riferimento è infatti l’episodio di Esodo 1:15-17 che racconta di come le levatrici egiziane Pua e Sifra disobbediscano all’ordine del Faraone di uccidere alla nascita i bambini maschi partoriti dalle donne ebree.

«Un gesto di disobbedienza che le due levatrici compiono per difendere attivamente il diritto alla vita di piccoli stranieri», ha spiegato all’agenzia NEV il pastore Esposito che, nella sua predicazione, collega questo atto a favore della vita alla solidarietà attiva con i profughi e rifugiati che oggi raggiungono l’Europa.

Insieme a Esposito sono stati premiati altri due predicatori: il riformato Philipp Roth di Basilea e il cattolico Erci Häring di Turgovia. I vincitori sono stati selezionati da due giurie – una per la lingua tedesca, l’altra per quelle francese e italiana – che hanno esaminato 172 predicazioni, presentate in forma completamente anonima da predicatori e predicatrici, come pure da protestanti e da cattolici.

Le tre predicazioni vincitrici, più altre dieci che hanno ricevuto menzioni particolari saranno raccolte in una pubblicazione a stampa e rese disponibili in forma elettronica sul sito della FCES.