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Uvernada 2017, ancora un successo

Da martedì 31 ottobre a domenica 5 novembre è tornata la tradizionale festa invernale dei Lou Dalfin, la 27ª edizione, la 6ª Uvernada. Oltre duemila persone sono arrivate a Saluzzo per questa “quattro giorni” di festa, musica e cultura.

Questa edizione ha segnato alcune novità rispetto al passato e ancora un pubblico in crescita. Dall’anteprima al Teatro Concordia di Venaria con la Paranza del Geco e il Gran Bal Dub, passando per il teatro comunale e per arrivare al PalaCRS di Saluzzo dove, aperti da Bunna e Madaski e dal loro Africa United System of a Sound, sono arrivati gli ospiti internazionali di quest’anno: i Dubioza Kolektiv, uno tra i gruppi più famoso della Bosnia-Erzegovina. Nati nel 2003 dalla necessità di dar voce alle problematiche sociali del loro paese e dall’esigenza di portare fuori dai confini nazionali le tradizioni balcaniche, spogliate dagli stereotipi conosciuti, i Dubioza Kolektiv non sono la solita band di musica balcanica, ma creano una miscela di testi sociali, attitudine punk e influenze elettroniche.

Il sabato sera è stato, come da tradizione, la serata dedicata al concerto dei padroni di casa, i festeggiati, il gruppo patriarca della musica occitana rivisitata e attualizzata.

Prima del gruppo occitano nostrano, anche qui come da tradizione, gli ospiti sono stati molti: dall’entroterra di Nizza, i Fifres e Tambours dau pais nissart, dalla Valle Susa gli Autre Chant, le star del balèti d’oltralpe Castanha é Vinovèl e dalla Valle Vermenagna i Sonadors.

Domenica, come da tradizione, la maratona del ballo con i varaitini Paure Diau, i provenzali Ben Aqui e, invitato d’eccezione, il Trio Patrick Bouffard capitanato dal “ghirond-hero” che ha rivoluzionato il metodo bourbonnais di suonare la ghironda.

Come ogni anno i Lou Dalfin hanno consegnato la Targa Maestre, l’annuale riconoscimento per una personalità che si sia particolarmente distinta nello sviluppo, nella diffusione e nella difesa della cultura occitana. Quest’anno il gruppo capitanato da Sergio Berardo l’ha assegnato alla Val Susa e al movimento No Tav.