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Corridoi umanitari, firmato il nuovo protocollo d’intesa

Siglato ieri 7 novembre al Viminale il nuovo accordo con i ministeri dell’Interno e degli Esteri per la prosecuzione del progetto dei corridoi umanitari. Saranno 1000 i beneficiari che raggiungeranno in sicurezza l’Italia nel biennio 2018/2019.

A porre la firma sul protocollo d’intesa, nel pomeriggio, con il Ministro Plenipotenziario Luigi Maria Vignali per il Ministero degli Affari Esteri e il Prefetto Gerarda Pantalone per il Ministero dell’Interno, il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), pastore Luca Maria Negro, il vice moderatore della Tavola valdese Luca Anziani e il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo.

La firma è stata salutata dai presenti con soddisfazione per un progetto che vede collaborare le istituzioni pubbliche e la società civile attorno a un modello che garantisce sicurezza e legalità e pone chi viene accolto nell’ambito di un processo di integrazione.

«Siamo ovviamente soddisfatti del rinnovo del protocollo con i Ministeri dell’Interno e degli Affari Esteri che consentirà la prosecuzione dei “corridoi umanitari” per altre mille persone in condizione di vulnerabilità che potranno avere un accesso sicuro e legale in Italia per chiedere la protezione internazionale – ha dichiarato il presidente Luca Maria Negro immediatamente dopo la firma –. La Fcei e le chiese membro che vi aderiscono sono pronte a proseguire nell’impegno ad accompagnare i profughi anche nella fase della prima accoglienza e dell’avvio a un percorso di integrazione, contando esclusivamente su risorse messe a disposizione da amici esteri, chiese, associazioni, sindacati, aziende che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno in questi anni. Di fronte a tanti discorsi fumosi e populisti sull’immigrazione, i corridoi umanitari sono stati uno dei pochi fatti concreti che hanno salvato la dignità e la vita delle persone. Proseguirà anche – conclude Negro – il nostro impegno per europeizzare i corridoi umanitari e farne una politica strutturale per la tutela dei profughi, dei richiedenti asilo e delle persone in condizione di vulnerabilità. Sarà questo un impegno prioritario dell’azione della Fcei e dei suoi partner europei nel 2018».

«Sin dall’ideazione dei corridoi umanitari la Tavola valdese – ha dichiarato il vicemoderatore, pastore Luca Anziani – ha sempre sostenuto questo progetto pilota in Europa, mettendo a disposizione una quota consistente del proprio Otto per mille. Lo ha fatto con determinazione, nella convinzione che l’apertura di vie legali e sicure per i profughi non è solo una risposta alla nostra vocazione cristiana, ma è anche un esempio concreto che affidiamo alle possibilità di chi può decidere delle politiche migratorie in Italia e in Europa. La nostra speranza – ha ancora dichiarato Anziani – è che, consolidato il corridoio dal Libano che ha consentito l’arrivo in Italia di profughi siriani, sia possibile adottare questo strumento anche in altri paesi dove si raccolgono profughi e vittime di persecuzioni che hanno pieno diritto alla protezione internazionale».

Immagine: da sinistra, Luca M. Negro, Luigi M. Vignali, Gerarda Pantalone, Marco Impagliazzo, Luca Anziani