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Da soli o (ben) accompagnati?

Fino alle elementari, se non c’era lo scuola-bus, normalmente si accompagnavano a scuola i bambini e le bambine. Ma alle medie si era “grandicelli” e si andava da soli (era una conquista!) a meno che la scuola fosse troppo lontana e lo zainetto troppo pesante…

All’inizio dello scorso anno c’era stata la storia del “panino libero”, cioè del pranzo preparato a casa per i figli, nuovo “diritto” rivendicato da madri e padri ansiosi, a scapito delle mense scolastiche e dell’imparare a vivere insieme (almeno mentre si mangia).

Quest’anno c’è un’altra trovata : i ragazzi e le ragazze dovranno essere accompagnati nel tragitto scuola – casa, fino alla terza media. Nella circolare inviata dai presidi ai genitori si sottolinea che “nel codice penale è specificato che per i minori di 14 anni è prevista una presunzione assoluta di incapacità e quindi chiunque abbandona una persona minore di 14 anni della quale abbia la custodia o debba avere cura, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni” In altre parole: se un insegnante lascia uscire da scuola un dodicenne da solo, rischia una denuncia per mancato controllo; se un genitore lascia che torni a casa da solo, rischia la denuncia per abbandono di minore.

Sono stupefatto, e mi chiedo: perché da quest’anno? perchè addirittura alle medie? E come fa una famiglia, se non ha la madre o il padre disponibili all’ora di entrata e di uscita? Per non parlare dei nonni i quali, se si continua ad alzare l’età pensionabile, dovranno andare a lavorare, altro che occuparsi dei nipotini! Sai poi che bella trovata, con l’inquinamento che c’è, aggiungerci anche quello di qualche migliaio di altre automobili, suv compresi, con parcheggi in doppia fila, visto che farsi a piedi il tragitto, di genitori non ne vedo tanti…

Ma il codice non c’era anche prima? In effetti la Corte di Cassazione ha ribadito questa disposizione (come principio di responsabilità) nella sentenza (21593/17) relativa al caso di un bambino toscano investito, nel 2002, da un autobus di linea , all’esterno della scuola. La legge esiste, dice la ministra Fedeli, e i genitori devono farsene un ragione, se non si cambia la legge, c’è poco da fare (Sembra che il Pd stia pensando ad una proposta di legge alternativa che non trascuri la sicurezza ma neanche il buonsenso!). Va benissimo parlare di responsabilità: è proprio quella che manca e a cui bisognerebbe educare, in collaborazione tra la scuola e le famiglie, nei fatti e non solo a parole.

Responsabilità e progressiva autonomia : in Italia soltanto un bambino su tre va a scuola da solo, in Europa siamo in media al 90%.

Dice il pedagogista Daniele Novara, intervistato dal Corriere, che la circolare sull’accompagnamento a scuola è un’idea balzana dettata dalla paura, dalla mancanza di responsabilità pedagogica e dalla burocratizzazione della scuola.

La paura indubbiamente c’è, della droga, degli stupri, del bullismo, degli islamici, degli immigrati. E sicuramente ci vuole più vigilanza. Ma scuola e famiglie devono ragionarci sopra con ragazzi e ragazze, saper distinguere i veri pericoli per evitarli, fare il percorso migliore per arrivare a casa presto, saper prendere il tram o l’autobus.

Infine la burocrazia. In questo caso vuol direi preoccuparsi fin troppo delle carte: che siano tutte a posto, con le deleghe firmate dai genitori a persone fidate, se non possono venire di persona ( dovesse esserci un’ispezione!) Carte e certificati sono le cose che contano per poter dire, se succede un incidente: noi siamo a posto, siamo nei limiti del nostro controllo, tocca ad altri, non c’entriamo. Anche questa è cultura italiota…

Si diventa maggiorenni a 18 anni. Bene, ma se la legge prevede che fino ai 14 si debba andare a scuola con la guardia del corpo o dando la manina al genitore o al nonno, senza assaporare con i compagni quei bei momenti in cui si scappa al suono della campanella, ci si precipita fuori, per liberarsi dai prof, per gioire di aver scampato l’interrgazione, per i pettegolezzi, le chiacchiere, i primi appuntamenti, ho dei fieri dubbi sul fatto che questi adolescenti diventino anche adulti, oltre che maggiorenni .

Forse si ricorderanno soltanto che è meglio evitare i neri e i rom…