istock-480386290

L’uragano Maria a Porto Rico

Una settimana dopo l’arrivo dell’uragano Maria su Porto Rico, la più piccola isola delle Grandi Antille, si cominciano a quantificare i danni subiti dalla comunità cristiana, che conta più di un milione di protestanti. Secondo il Pew Research Center la maggior parte dei 3,4 milioni di residenti dell’isola sono cattolici e circa un terzo protestanti.

La National Hispanic Christian Leadership Conference (NHCLC) ha dichiarato che circa 3.000 chiese sono state danneggiate o distrutte dall’uragano di categoria 5. La pastora Wanda Rolón, membro del consiglio della NHCLC, ha riferito che poche chiese sono scampate alla violenza distruttrice di Maria.

La prima domenica dopo la tempesta, molti cristiani hanno organizzato incontri improvvisati nelle case. I pastori stanno incoraggiando i membri delle proprie chiese ad aprire le loro case per la preghiera e il culto.

Oltre agli allagamenti, agli alberi sradicati e agli edifici distrutti dai venti che soffiavano a circa 150 kilometri orari, l’uragano ha mandato in tilt le reti elettriche e di comunicazione. La stazione televisiva cristiana, CDM Internacional, e diverse stazioni radio cristiane sono fuori uso.

Nella fase dei primi soccorsi, le chiese locali stanno offrendo un importante sostegno spirituale e fisico. «Pur se non abbiamo al momento edifici dove riunirci, siamo in prima linea a portare speranza alle persone che hanno più bisogno. Molti fratelli e sorelle non hanno casa in questo momento, ma la comunità è a loro disposizione», ha detto a Christianity Today l’evangelista e medico Luis Paz che guida l’Iglesia AMEC Casa de Alabanza, che conta 1.200 membri.

In prima linea nei primi soccorsi il Samaritan’s Purse, l’organizzazione evangelica che distribuisce beni di prima necessità e coordina gli interventi umanitari in collaborazione con le chiese partner. A Puerto Rico, in particolare, Samaritan’s Purse ha relazioni con le congregazioni che partecipano al programma Operation Christmas Child.

«Sappiamo che le chiese non sono agenzie di soccorso, ma svolgono un ruolo impiortante quando ci sono sofferenze e perdite», ha detto Daniel Zeidan, che coordina i partenariati tra Samaritan’s Purse e le chiese locali che necessitano di aiuto. «Ciò che la chiesa fa ora avrà un impatto a lungo termine».

Immagine: via istockphoto.com