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Quale sviluppo per i comuni montani?

La lista “Montagna in Comune” di Angrogna organizza tre incontri tra settembre e ottobre per raccontare le buone pratiche di amministrazione di montagna e ipotizzare scenari praticabili futuri per il miglior sviluppo dei paesi di montagna, per contrastare lo spopolamento e mantenere i servizi.

Uno degli obiettivi della lista è l’apertura di una discussione pubblica in prospettiva della costruzione di un movimento per cambiare la condizione in cui vivono i comuni di montagna. «Vogliamo operare per dar vita a una “comunità montana” in cui si possa vivere bene», recita un punto del programma, nel quale non ci si limita a porre il tema sul piano istituzionale, ma anche su quello sociale, culturale e politico. Per continuare questo percorso e aprire a un dibattito civile sono state organizzate queste tre prime discussioni.

Insomma, cosa si può fare concretamente con l’attuale situazione finanziaria e normativa in un comune di montagna? Il primo appuntamento è con Giacomo Lombardo, sindaco di Ostana, giovedì 7 settembre. Ostana è un comune che ha rischiato di rimanere senza abitanti a fine anni Ottanta, ma che poi, grazie ad azioni politiche mirate e a un’amministrazione impegnata che ha preso scelte ponderate, è riuscita a invertire una tendenza che sembrava irreversibile.

Si vuole discutere anche dell’emigrazione dalla città verso la montagna, un fenomeno ancora limitato sul piano numerico ma che può rappresentare una grande occasione per le “terre alte”. Di questo si parlerà presentando il libro di Maurizio Dematteis dal titolo Via dalla città, la rivincita della montagna alla Biblioteca comunale di Angrogna, venerdì 6 ottobre alle 21.

In terzo luogo, Montagna in Comune ragionerà di soldi e debito pubblico. La tesi, portata avanti da Paolo Ferrero e dal suo libro La truffa del debito: come farvi accettare i sacrifici mentre i soldi ci sono, che verrà presentato venerdì 20 ottobre, è che le politiche di austerity e di contenimento del debito abbiano un effetto depressivo e non di sviluppo: «vogliamo sfatare il luogo comune che i soldi non ci siano e vogliamo far capire come la questione del debito pubblico non sia l’origine di tutti i guai italiani. I soldi ci sono, vogliamo spiegare come e dove prenderli», spiega Ferrero intervistato da Radio Beckwith in Tutto Qui.

Tutti gli incontri saranno a ingresso libero e inizieranno alle 21.

Immagine: Di F Ceragioli – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=30681035