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Il saluto della Conferenza episcopale al Sinodo valdese e metodista

«Vi ho chiamati amici». E’ con queste significative parole, con le quali Gesù nel Vangelo secondo Giovanni si rivolge ai suoi discepoli, che monsignor Maurizio Malvestiti, vescovo di Lodi, si è rivolto questa mattina ai membri del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, riunito a Torre Pellice fino al 25 agosto. «L’amicizia di Cristo è sicura – ha affermato l’esponente della Conferenza episcopale – essa ci rende tutti fratelli e sorelle nel servizio …, dà forma cristiana all’esistenza credente e confessante» e ci permette di «protenderci insieme» verso un futuro comune o per usare le parole dell’apostolo Paolo, «verso ciò che sta di fronte, correndo insieme verso la meta”.

Monsignor Malvestiti ha rivolto il suo saluto, accolto con un caloroso applauso dai sinodali, a nome del nuovo presidente della Cei, Commissione episcopale italiana, cardinale Gualtiero Bassetti, e del vescovo Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, di cui lui stesso è parte.

Malvestiti, che per oltre vent’anni è stato membro della Congregazione Vaticana per le Chiese Orientali, ha sottolineato le relazioni esistenti tra le chiese metodiste e valdesi e la chiesa cattolica, citando ad esempio i «mai sufficientemente apprezzati» corridoi umanitari, il progetto pilota che vede da due anni impegnate insieme la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), la Tavola valdese e la Comunità di Sant’Egidio. Viviamo infatti «in una società – ha sottolineato Malfatti – che non reggerà se non includerà quanti vengono da lontano per sopravvivere. Le chiese si cimentino, accelerando ogni intento di unità, nell’impresa di tessere e ritessere la pace per l’unica famiglia di Dio».

L’esponente della Cei ha inoltre ricordato come quest’anno «stiamo condividendo la commemorazione dei 500 anni della Riforma protestante» che, ha sottolineato Malvestiti citando papa Francesco, «viviamo con spirito rinnovato nella consapevolezza che l’unità dei cristiani è una priorità».

Nel ringraziarlo per il suo intervento, il presidente del Sinodo, pastore Peter Ciaccio, ha detto: «siamo passati dal pregare insieme per l’unità dei cristiani, al pregare gli uni per gli altri».

Foto Pietro Romeo