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Stanislao Calati: un percorso inusuale tracciato dal Signore

Il 20 agosto, al tempio di Torre Pellice, si terrà il culto di apertura del Sinodo, che sarà tenuto dal pastore Fulvio Ferrario, nel corso del quale, verranno consacrati cinque tra pastori e pastore. Il sabato mattina si svolgerà l’«esame di fede», sulla base delle domande rivolte ai candidati e candidate dai colleghi e colleghe del Corpo pastorale, nell’Aula sinodale che sarà aperta ai membri di chiesa. Invece, i futuri pastori e pastore hanno già pronunciato i loro «sermoni di prova» nel corso delle Conferenze distrettuali.

Al momento della consacrazione l’assemblea tutta è invitata a «imporre la mani» ai candidati e alle candidate, come riconoscimento del fatto che il percorso da loro svolto (un percorso fatto di studio, approfondimento in un anno all’estero, di servizio in prova in una o più comunità) risponde alla vocazione che hanno ricevuto da Dio.

Nato a Imperia, 61 anni, sposato, due figli e una nipotina, docente di scuola media in aspettativa da settembre prossimo, per lungo tempo predicatore locale impegnato nel VI Circuito, candidato pastore, attualmente in servizio presso la chiesa metodista di Vercelli, che curo ininterrottamente dal settembre 2009: la mia è una di quelle che si definiscono vocazioni tardive, maturata servendo la Chiesa come predicatore locale, concretatasi grazie all’incoraggiamento e alla spinta della allora sovrintendente del VI Circuito Patrizia Bertesi.

Quando poco più di vent’anni fa ho ritrovato la fede, avvicinandomi alla Chiesa valdese avevo una qualche vaga aspirazione, come capita a molti, a diventare pastore, ma allora quella strada per me era chiusa. C’era, tuttavia, l’opportunità di studiare teologia a distanza e di aiutare come predicatore locale.

Incoraggiato da Gigi Ranzani, fratello della chiesa Valdese di Milano, mi sono iscritto alla Facoltà valdese di Teologia e sono stato ammesso nella chiesa valdese di Como; spinto dal pastore Ennio Del Priore e poi dalla pastora Adelaide Rinaldi, ho cominciato, così, a predicare e a tenere il culto. Potendo studiare solo a distanza e non senza fatica, avendo famiglia, ho conseguito il diploma in Teologia, allora, per me, l’unico e ultimo traguardo possibile.

Volendo approfondire la mia preparazione, mi sono dedicato personalmente allo studio e poi all’insegnamento delle lingue bibliche: latino, greco biblico, ebraico biblico, aramaico e siriaco, alle quali s’è aggiunto l’etiopico classico, all’approfondimento delle discipline tecniche di analisi del testo e all’esegesi, continuando a servire come predicatore locale.

S’è poi aperta la possibilità di conseguire la laurea triennale, dopo la quale ho continuato a dedicarmi ai miei studi, sempre aiutando come predicatore locale e dal 2009 in servizio pastorale temporaneo a Vercelli. Nel 2013 mi è stato permesso di conseguire la laurea specialistica in vista del pastorato e da settembre inizierò, sotto la guida del prof. Vogel, il dottorato in Storia del Cristianesimo.

Ripensando a questi vent’anni, devo riconoscere che il Signore ha tracciato e scandito questo mio inusuale percorso in vista del pastorato, colmandolo di gioie e soddisfazioni.

Desidero e confido di servire, per il tempo che il Signore vorrà e secondo le forze che mi saranno concesse, la Chiesa e il Vangelo; quello che ho non è molto, ma lo metto tutto a disposizione.