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Eutanasia sì o no? Aperto il dibattito nelle chiese evangeliche

Le delicate questioni di fine vita tornano al centro dell’attenzione delle chiese evangeliche italiane, dopo che la Commissione bioetica delle chiese battiste, metodiste e valdesi (BMV) ha licenziato a maggioranza un nuovo testo intitolato: “E’ la fine, per me l’inizio della vita. Eutanasia e suicidio assistito: una prospettiva protestante”.

«Dopo due anni di lavoro – spiega Luca Savarino, coordinatore della Commissione bioetica BMV – proponiamo alle chiese questo testo con cui auspichiamo di avviare all’interno delle singole comunità, ma anche nel più ampio spazio pubblico italiano, un dibattito sereno e approfondito sui temi dell’eutanasia e del suicidio assistito».

Nelle conclusioni del documento si legge: “Tale dibattito dovrebbe essere condotto tenendo a mente sia le evidenze scientifiche a oggi disponibili, sia i dati sulla legislazione dei paesi che negli ultimi venticinque anni hanno intrapreso un simile percorso. Nella consapevolezza di affrontare un tema controverso, abbiamo tentato di distinguere tra diversi livelli del discorso, che spesso si intrecciano e si confondono reciprocamente. Tra il piano scientifico, quello etico e quello giuridico, innanzitutto. Tra un’etica cristiana, che si rivolge principalmente alle comunità di fede, e un’etica secolare, che fa uso di argomentazioni potenzialmente universali in secondo luogo, il nostro punto di vista, aperto dalla fede, non pretende di assolutizzare una morale speciale, ma è attento al contesto entro cui le scelte individuali e le dinamiche politiche avvengono”.

Il tema della dolce morte è delicato e nelle chiese protestanti, anche a livello europeo, c’è disaccordo. Tuttavia, la Commissione bioetica BMV propende per una linea più possibilista a favore dell’eutanasia. «E’ giusto che si discuta – afferma Savarino -; le posizioni divergono anche all’interno della nostra stessa Commissione, tant’è che il testo non è stato votato all’unanimità. Nel panorama del protestantesimo storico da almeno quarant’anni sono compresenti due differenti linee di pensiero sui temi del fine vita. La prima, largamente maggioritaria, è quella che ritroviamo nel documento della Comunione di chiese protestanti in Europa (CCPE) “Un tempo per vivere e un tempo per morire”, in cui l’eutanasia è vista come profondamente problematica sul piano etico, mentre sul piano culturale la sua legalizzazione equivarrebbe alla sua banalizzazione. La seconda è quella che compare per la prima volta nel 1972 in un rapporto del Sinodo della Chiesa riformata d’Olanda dal titolo “Eutanasia. Significato e limiti della terapia medica”, e che per certi aspetti caratterizza anche i nostri documenti».

Il nuovo documento, già inviato alle chiese, verrà presentato da Savarino in occasione del prossimo Sinodo delle chiese metodiste e valdesi in agenda dal 20 al 25 agosto a Torre Pellice (TO). Il dibattito è aperto.

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Immagine: via Pixabay