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La sfida dell’acqua

Mentre anche il nostro Paese pare rendersi finalmente conto, purtroppo sulla propria pelle, della tragicità della cronica carenza d’acqua, che da straordinaria sta diventando situazione strutturale anche alle nostre latitudini, da decenni intere aree geografiche sono progressivamente abbandonate da milioni di donne e uomini alle prese con le conseguenze del surriscaldamento globale.

Le chiese sono in prima linea nella denuncia costante di un modello di sviluppo che ha creato squilibri sociali spaventosi e che semplicemente non è più sostenibile dal nostro pianeta. 795 milioni di persone ogni sera vanno a dormire a stomaco vuoto. 1 miliardo e 800 milioni di donne, uomini e bambini bevono acqua contaminata da batteri fecali. 2 miliardi e 400 milioni non hanno accesso a bagni o latrine. E ogni giorno circa 1000 bambini muoiono per dissenterie curabili e prevenibili.

Le conseguenze negative del cambiamento climatico influiscono direttamente sugli ecosistemi, sull’agricoltura, sulla pesca, sulla sicurezza alimentare e sulla disponibilità dell’acqua.

Se c’è un continente simbolo di questa drammatica condizione, questo è certamente l’Africa, alle prese con migrazioni interne e verso l’esterno – l’Europa in primis- di dimensioni enormi.

Ecco perché il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec)ha scelto il Malawi, stato sub-tropicale alle prese con siccità insostenibili, così come molti altri paesi dell’area, con la conseguente crisi alimentare per svariate di milioni di persone dovute alla mancanza di prodotti, alla conseguente impennata dei prezzi e alla sempre più drammatica carenza idrica, per ospitare la prima sessione della neonata Eco-School su acqua, cibo e giustizia climatica.

Dal 24 luglio al 3 agosto 20 giovani africani avranno la possibilità di studiare i casi locali, regionali e internazionali della crisi idrica e alimentare in corso. Esamineranno le sfide da condurre da una prospettiva di etica e di fede, in un clima ecumenico, nel tentativo di proporre soluzioni concrete da applicare poi nei propri contesti, coinvolgendo le chiese, le quali possono svolgere un importante ruolo di sensibilizzazione e di esempio. A questo sono chiamate e a ciò cerca di rispondere questo corso intensivo.

Immagine: via Pixnio