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Usa, Il Premio “Global Ministries” al progetto Fcei Mediterranean Hope

Lunedì 10 luglio, Mediterranean Hope, il progetto sui rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), ha ricevuto un premio di riconoscimento per il lavoro che svolge su migrazioni, integrazione e per i Corridoi Umanitari. Il premio è stato consegnato dai Global Ministries della Chiesa unita di Cristo (Ucc) e Chiesa cristiana dei discepoli di Cristo, in occasione dell’Assembla generale che si sta svolgendo a Indianapolis (Usa), dall’8 al 12 luglio con questa motivazione: “Per la presenza e la testimonianza nella missione di Dio, nel consentire al popolo e alla creazione di Dio di condividere l’abbondanza della vita”.

A rappresentare Mediterranean Hope, l’operatrice Marta Bernardini che nel ritirare il premio ha dichiarato: «Siamo onorati di ricevere questo premio da un nostro così importante partner internazionale, che ci sostiene nel difficile lavoro che svolgiamo. Insieme – ha proseguito l’operatrice – come chiese che vogliono testimoniare l’Evangelo sapendo leggere le sfide del nostro tempo, cerchiamo di rompere l’isolamento e lo sconforto che spesso ci pervade, ricordando gli uni agli altri dove vogliamo stare e per cosa vogliamo lottare».

Il tema delle migrazioni è stato uno di quelli affrontati sia nel Sinodo generale della Chiesa unita di Cristo (30 giugno – 4 luglio, Baltimora) che nell’Assemblea dei Discepoli di Cristo in corso a Indianapolis. Mediterranean Hope ha avuto l’occasione di presentare il suo lavoro in diversi workshop e partecipare al dibattito su alcune mozioni sull’immigrazione emerse durante le due conferenze. Il Sinodo generale della Ucc, fra le altre mozioni, ne ha approvata una specifica sul tema delle migrazioni che dichiara la Ucc una Immigrant Welcoming Church, una chiesa accogliente per gli immigrati, con l’obiettivo di fare anche un lavoro di pressione politica.

Global Ministries ha pubblicato in inglese, sul suo sito web, la lettera-appello della Fcei ai partner ecumenici e alle chiese sorelle europee per sollecitarle sulla questione prioritaria delle migrazioni globali, anche a livello delle Nazioni Unite.

Immagine: foto scattata durante uno degli arrivi dei corridoi umanitari