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Scuola chiusa, pancia vuota

Durante le vacanze estive la Chiesa presbiteriana St. Columba di Lochside, in Scozia, garantirà 250 pasti giornalieri ad altrettanti bambini in età scolare. Potrebbe sembrare una notizia da bollettino parrocchiale sul lavoro diaconale della propria comunità. Invece questa notizia non è che la punta dell’iceberg di una vera e propria emergenza sociale: con le vacanze estive i bambini di famiglie disagiate perdono l’unico pasto completo della giornata, quello fornito dalle mense scolastiche.

Lochside, situata nell’Ayrshire, è una delle 40 aree più povere della Scozia, dove in alcune scuole elementari la povertà alimentare riguarda il 95% degli scolari. Tuttavia, la questione ha una valenza nazionale. Secondo un rapporto della Nazioni Unite, reso noto il mese di giugno, in Gran Bretagna 1 bambino su 5 è a rischio alimentare, rispetto a una media di 1 su 8 dei paesi più ricchi del mondo. «Questi numeri non sono soltanto statistiche ma rappresentano bambini reali, con un nome, un volto e lo stomaco troppo spesso vuoto», ha scritto il pastore Richard Frazer, coordinatore della Commissione Chiesa e società della Chiesa di Scozia, in un articolo pubblicato sul Sunday Express e ripreso dal sito dei presbiteriani scozzesi.

Il motivo principale di questa situazione è la diseguaglianza crescente che allarga la forbice tra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri, tanto da non poter acquistare cibo adeguato o sufficiente per i propri figli. «Il messaggio che questi bambini ricevono dalla società è che nessuno si prende cura di loro e delle loro famiglie: dimenticati in un mondo che non bada ai più vulnerabili», ha affermato Frazer.

In particolare, la Chiesa di Scozia ha ripetutamente denunciato i tagli ai benefit dello stato sociale operati a più riprese dai successivi governi conservatori. «Politiche che fanno pagare il prezzo più altro proprio ai bambini», denuncia Frazer che aggiunge: «L’azione diaconale delle chiese può essere un aiuto in situazioni di emergenza ma non la soluzione che va cercata in politiche di lungo termine. Il cibo, infatti, non è solo una questione di consumo, ma anche e soprattutto di comunità e condivisione».

Sui temi della povertà e dei bisogni dei minori e delle loro famiglie, la Chiesa di Scozia ha pubblicato – insieme alla Chiesa metodista di Gran Bretagna, l’Unione battista britannica e la Chiesa riformata unita –due rapporti «Le bugie che raccontiamo a noi stessi: porre fine ai miti rassicuranti sulla povertà» del 2013 e, soprattutto, con «Abbastanza: la nostra responsabilità di rispondere ai bisogni delle famiglie» del 2016.

Immagine: By http://wellcomeimages.org/indexplus/obf_images/bb/fe/f56677844f73698df55f69119f78.jpgGallery: http://wellcomeimages.org/indexplus/image/V0030839.html, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=36597455