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1600 km sul sentieri ugonotti per i cristiani d’oriente

Marc Brunet, 60 anni, francese, è partito sabato 8 luglio da Poët-Laval, nella regione della Drôme, con il progetto di percorrere i 1600 chilometri del sentiero degli Ugonotti, che vede la sua conclusione in Germania, a Bad Karlshafen. La volontà è quella di sensibilizzare le persone che incontrerà lungo il cammino sul dramma dei cristiani d’oriente, e al contempo verrà promossa una raccolta fondi da destinare in particolare alle popolazioni siriane provate da anni di guerre e devastazioni.

L’occasione dei festeggiamenti legati ai 500 anni della Riforma protestante rende ancora più significativa questa impresa che prende avvio proprio da dove nasce il sentiero contrassegnato dalla sigla GR965, a Poët-Laval, sede del museo del protestantesimo del Delfinato. Il percorso prosegue per 360 km su suolo francese toccando Bourdeaux, Grenoble e su fino a Chambery, per poi dividersi in due: da una parte passando da Albertville si giunge in Italia dal colle del Moncenisio e poi o si prosegue verso Saluzzo scendendo dalla Val Susa o si piega verso il percorso legato al Glorioso rimpatrio degli esiliati valdesi del 1689 verso Bobbio Pellice; dall’altra parte il sentiero entra in suolo Svizzera, sale verso Ginevra, Losanna, Zurigo, per poi terminare in Germania, a nord di Francoforte, terra che a sua volta accolse gli Ugonotti in fuga (questo è l’itinerario scelto da Brunet), come fece la Svizzera con i valdesi provenienti dall’Italia . Il “sentiero degli Ugonotti e dei Valdesi” è dunque un progetto che coinvolge 4 nazioni e che nel 2013 ha ricevuto il marchio di “Itinerario culturale europeo” da parte del Consiglio d’Europa.

Tutto l’itinerario del “Sentiero degli Ugnotti e dei Valdesi” con le varie tappe e leinformazioni sono disponibili qui

Brunet non è nuovo a simili sfide: ha già corso la terribile Marathon des Sables nel Sahara marocchino per sostenere un progetto dell’Associazione protestante di solidarietà internazionale, ha attraversato l’Armenia a piedi ed ha scalato il Kilimanjaro, sempre lcon motivazioni connesse a progetti di raccolta fondi.

La sua personale “marcia dell’esilio” come l’ha prontamente ribatezzata, non sarà solo un’impresa sportiva: questo figlio di un pastore protestante desidera senzibilizzare l’opinione pubblica sulle sorti dei cristiani d’oriente come ha dichiarato alla stampa: «Oggi i cristiani in Medio Oriente sono obbligati a lasciare le case, i paesi, per sfuggire alla morte, così come Ugonotti e Valdesi nel XVII secolo furono costretti a scappare lontano per sopravvivere».

Di tappa in tappa coinvolgerà i viandanti che incontrerà sul suo cammino: una quindicina di persone hanno già passeggiato con lui nel primo tratto. Per chi è seduto a casa davanti a un computer, è comnque possibile seguire passo passo l’impresa perchè Brunet è dotato di un rilevatore Gps. Al seguente link si può quindi visionare il progredire del percorso e fare una donazione in denaro. In pochi giorni sono già stati raccolti 3 mila euro che verranno utilizzati per kit di prima necessità in Siria.

L’arrivo è previsto attorno a metà settembre.

Immagine: By Marianne Casamance – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19009822