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Rispettata la libertà religiosa di uno studente avventista di Pescia

Articolo a cura di Notizie Avventiste

È successo a Pescia, in provincia di Pistoia, come in altre scuole pubbliche di diverse città italiane frequentate da ragazze e ragazzi avventisti alle prese con gli esami di terza media e di maturità. Tali scuole hanno ritenuto opportuno modificare il calendario delle prove scritte e orali, su richiesta dei giovani e delle famiglie, evitando che cadessero di sabato, giorno osservato dalla Chiesa cristiana avventista del 7° giorno, secondo le indicazioni bibliche. Altri istituti, invece, hanno dato la possibilità ai richiedenti di svolgere la prova d’esame in altro giorno.

A Pescia, la decisione del preside di spostare gli esami di terza media dal sabato in altro giorno è stata portata alla ribalta dal quotidiano Il Tirreno. L’articolo della giornalista Maria Salerno rivela la confusione di un consigliere comunale che ha attribuito il rinvio alle esigenze di studenti musulmani e per questo ha richiesto al commissario prefettizio “un ordine del giorno dedicato all’integrazione dei ragazzi stranieri che frequentano le scuole pesciatine”.

“Cosa è successo davvero?”, è la domanda a cui il quotidiano risponde. Non si tratta di ragazzi musulmani ma “Vista la presenza, in un istituto pesciatino, di alcuni studenti della Chiesa cristiana avventista del 7° giorno, che ha tra i suoi caratteri distintivi l’osservanza del sabato come giorno di riposo settimanale, la scuola ha optato per una diversa calendarizzazione degli esami, senza che la decisione abbia rappresentato un pregiudizio per alcuno”.

In realtà non si tratta neanche di “studenti”, ma di un solo ragazzo avventista la cui mamma aveva presentato per tempo, presso la segreteria della scuola, la richiesta di svolgere gli esami in giorno diverso dal sabato.

«Avevo presentato la domanda già a dicembre 2016, per dare alla scuola tutto il tempo di organizzare gli esami senza includere il sabato», ha spiegato Eva Maria Aliatis, mamma dello studente di Pescia, a Notizie Avventiste.

Le scuole pubbliche hanno una certa autonomia nello stabilire i giorni di esame. L’articolo del Tirreno riporta infatti la dichiarazione del preside: «Gli esami devono essere svolti entro il 30 giugno, discrezionalmente ogni scuola può scegliere una calendarizzazione alternativa per le più svariate esigenze purché si rispetti quella data limite in perfetta sintonia con le normative vigenti». Anche la dirigente di un altro istituto comprensivo ribadisce: «Nessuna discriminazione o favoritismo, esistono dei protocolli che consentono alle scuole di sospendere gli esami anche per un giorno o più o di optare per una differente calendarizzazione».

Per gli studenti avventisti non si tratta di un privilegio, ma di veder riconosciuta la libertà religiosa e applicate le indicazioni della legge 22 novembre 1988, n. 516, che regola i rapporti tra lo Stato e l’Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del 7° giorno. Infatti, all’art. 17, comma 4 e 5, si legge: “Si considerano giustificate le assenze degli alunni avventisti dalla scuola nel giorno di sabato su richiesta dei genitori o dell’alunno se maggiorenne. Nel fissare il diario degli esami le autorità scolastiche competenti adotteranno opportuni accorgimenti onde consentire ai candidati avventisti che ne facciano richiesta di sostenere in altro giorno prove di esame fissate in giorno di sabato”.

Ora gli esami sono conclusi e la mamma di Pescia ringrazia il preside e la scuola per la sensibilità dimostrata.

Immagine: via Pixabay