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Amministratori fedeli

Non togliere mai dalla mia bocca la parola giusta
Salmo 119, 43

Così, ognuno ci consideri servitori di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Del resto, quel che si richiede agli amministratori è che ciascuno sia trovato fedele
1 Corinzi 4, 1-2 

La condizione di servo nella nostra cultura è ritenuta degradante. Nella società del tempo di Paolo, alcuni servi potevano anche ricoprire incarichi di una certa rilevanza: potevano essere destinati all’insegnamento o a compiti di tipo amministrativo nella gestione della casa. La figura che l’apostolo ha in mente è quella di un economo che gestisce dei beni per conto del proprietario.

Seguendo il pensiero di Paolo, essere servitori di Cristo vuol dire essere rivestiti di un ruolo di notevole valore. L’Apostolo impiega quest’immagine per sostenere la propria indipendenza intellettuale e morale di fronte ai membri della Chiesa di Corinto, proclivi alla facile – e talvolta gratuita – critica. Un aspetto del suo pensiero (che Paolo sviluppa in particolare nella Lettera ai Galati) è che in virtù della conversione si passa dalla subordinazione alle forze ostili a Dio all’ubbidienza a Dio. Per cui ogni credente è un servo di Cristo, e dovrebbe essere fiero di questa condizione. E come tali siamo «amministratori dei misteri di Dio», dove per «misteri» non si allude ai culti mistici fiorenti nell’antichità pagana, ma ci si riferisce al dispiegamento del piano salvifico di Dio nella storia umana; è un riferimento al messaggio dell’evangelo, con l’avvertenza di trasmetterlo con «fedeltà», poiché in fondo questo si richiede a chi ha intrapreso la via della sequela di Cristo.

È un monito quanto mai significativo, considerato come nel corso della storia il messaggio dell’evangelo sia stato manipolato, adattato alle mode del tempo, assoggettato agli interessi dei potenti, presentando sovente un Gesù mistico, lontano dalle beghe del mondo, estraneo alle miserie e alle vicende umane. Al contrario, gli Evangeli rivelano Gesù in rotta di collisione con le superstizioni, le ambiguità, le ipocrisie del suo tempo. Una coerenza che lo condusse alla morte. Per questo a chi si accinge a seguirlo è richiesto – come si richiede ad ogni amministratore – che sia fedele al mandato ricevuto.

Immagine: jessicahyde, via istockphoto.com