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Anche nelle difficoltà riconosciamo che c’è un «tempo di grazia»

Come l’anno scorso, quando erano state affrontate le diverse modalità di lettura della Bibbia, la Conferenza del II Distretto ha svolto una parte dei lavori in gruppi che hanno affrontato da più punti di vista la spiritualità (Spiritualità ed ecumenismo, a cura di E. Sfredda e N. Tedoldi; Spiritualità nella tradizione della Riforma, a cura di J. Terino e A. Zell; Spiritualità metodista e risvegliata, con introduzione di A. Lesignoli e U. Jourdan; Spiritualità e Social Network, con un innesco dei discorsi e visualizzazioni su schermo da parte di R. D. Papini e A. Köhn).

Quello della spiritualità è un tema «strano»: nessuno forse riuscirà mai a dire in maniera univoca che cosa sia la «spiritualità protestante», eppure se ne sente necessità, nelle chiese e fra i singoli e singole credenti, oltre che in una società genericamente interessata alle dimensioni non materiali dell’esistenza.

Non solo: a una «crisi spirituale» si riferiva la relazione della Commissione d’esame (D. Di Carlo, A. Mela, E. Natoli), riprendendo la relazione della Comm. esecutiva distrettuale (Ced). Questa, a sua volta, ha dovuto far fronte nel corso dell’anno da un lato a situazioni di malessere e crisi profonda in alcune realtà locali (in particolare Venezia, Felonica Po con la chiusura di un’esperienza di collaborazione territoriale bmv). E d’altra parte, dice la Ced, il nostro «fare» è sviluppatissimo, mentre si va indebolendo il nostro «essere»; e di nuovo salta fuori la questione: una sorta di malattia spirituale. Le nostre chiese sono in sofferenza – ha detto in una fase del dibattito generale la past. Di Carlo –: c’è bisogno di stare insieme, lodare il Signore, ritrovare il senso dell’essere chiesa. Da qui l’atto che incarica la Ced di promuovere con una o più chiese locali una giornata di festa e di lode per la primavera 2018. Perché bisogna anche prendere atto che abbiamo dei segnali di un «tempo di grazia» nell’attività umanitaria e nella collaborazione intraevangelica per le giornate milanesi di Pentecoste.

Spiritualità è poi anche quella che vediamo nella gioia degli apporti, non solo musicali, che ci vengono da fratelli e sorelle di altre provenienze, nonostante le difficoltà che sono inevitabili nel dialogo: in questa direzione vanno sia la richiesta di maggior collaborazione e coinvolgimento da parte delle chiese composte da membri di altri Paesi in quelle che sono le strutture intermedie della chiesa sia l’apprezzamento per tutte le forme di lavoro finalizzato alla mediazione interculturale.

Da notare il ricorso, avvertito come sempre necessario, alla formazione: apprezzato il «Corso Gordon», finalizzato a migliorare i rapporti interpersonali all’interno della comunità, si chiede di moltiplicare le sedi e le iniziative per la crescita di tutti e tutte e di sostanziare al meglio (come già avviene in alcune realtà locali) la collaborazione con la Diaconia valdese in vista del lavoro con e per i richiedenti asilo.

Al termine della Conferenza, che ha visto anche lo svolgimento di quattro sermoni di prova da parte di altrettanti candidati al ministero pastorale (Ilenya Goss, Noemi Falla, Stanislao Calati e Stefano Giannatempo) e che si svolge da alcuni anni per ragioni logistiche a Torre Pellice benché coinvolga le chiese e le strutture del Nord Italia (valli valdesi e Pinerolo escluse, più una parte di Svizzera) la Commissione esecutiva distrettuale è stata eletta nelle persone di Andrea Magnano, presidente; Winfrid Pfannkuche, vice; Martina Keser, Stefania Bozzolo, Wanda Malan, membri.