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Le Bibbie di Lampedusa

«Sono don Carmelo, parroco di Lampedusa. Come è noto la nostra isola da anni è il crocevia di migrazione di popoli e, specie negli ultimi anni, l’approdo di molti fratelli fuggiti da guerre, persecuzioni e fame. Tra questi migranti, molti di loro sono fratelli e sorelle che condividono la fede cristiana. Tra le prime richieste, prima ancora dei beni di necessità, spesso c’è quella di un testo della sacra scrittura», questo era l’appello lanciato a fine dicembre 2016 dal parroco di Lampedusa don Carmelo La Magra, insediatosi solo pochi mesi prima per sostituire don Mimmo Zambito – già direttore dell’Ufficio Migrantes di Agrigento –. Un appello che ha trovato immediatamente l’attenzione della Società Biblica in Italia, dell’Associazione Biblica italiana, di diverse chiese protestanti e evangeliche, insieme a quello di diocesi cattoliche, soci dell’Abi, della Associazione Biblica della Svizzera Italiana e di singole persone.

«Sono già state spedite 1.700 copie della Bibbia in lingua inglese e in francese nell’edizione interconfessionale curata dalle Società Bibliche», hanno ricordato Valdo Bertalot e Mara La Posta, rispettivamente segretario generale e responsabile dell’informazione e fondi della Società Bibica in Italia che, insieme a Luca Mazzinghi il presidente dell’Associazione Biblica Italiana (Abi), si sono recati recentemente in visita a Lampedusa da don La Magra e presso l’Osservatorio sulle migrazioni Mediterranean Hope della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) .

«Abbiamo potuto toccare con mano – hanno ricordato sul sito della Società Biblica Bertalot e La Posta – una situazione davvero difficile, drammatica e, allo stesso tempo, piena di speranza e che fa di Lampedusa uno dei principali punti di arrivo dei migranti in Europa. Insieme al parroco abbiamo raggiunto i volontari del progetto Mediterranean Hope promosso dalla Fcei, si tratta di un lavoro ecumenico e fraterno che apre prospettive di grande speranza. Nel nostro brevissimo percorso abbiamo avuto l’occasione, da noi non cercata e non richiesta, di assistere a tre sbarchi notturni, uno dopo l’altro nello spazio di tre ore. Tutto questo ci ha ricordato che non parliamo di numeri o di statistiche, di problemi astratti, ma di persone concrete, reali, che cercano spazi di libertà e di vita».

Seicento copie della Bibbia sono già state distribuite ai rifugiati cristiani «sono loro stessi a chiederle – ha ricordato in occasione della visita delle due associazioni bibliche don Carmelo –, oltre ad altri oggetti religiosi come crocifissi, rosari; prima di tutto chiedono la Parola di Dio. C’è una fame che è certo diversa, ma forse non meno urgente, di quella materiale: fame di Parola e di fraternità».

La scorta di Bibbie è quasi esaurita ricordano infine Bertalot e La Posta «con l’arrivo dell’estate e l’aumento degli sbarchi sarà necessario spedirne altre», chiunque volesse contribuire per permettere altri invii di Bibbie, può farlo attraverso l’Abi, oppure attraverso la Società Biblica in Italia.

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