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Emmanuelle Carrière-Seyboldt nuova presidente dei protestanti francesi

Le attese della vigilia sono state confermate. Emmanuelle Carrière-Seyboldt è stata eletta nuova presidente del consiglio nazionale della Chiesa protestante unita di Francia, al termine di 4 giorni di intensi lavori sinodali a Lille che si sono conclusi domenica 28 maggio. Classe 1970, la pastora succede a Laurent Schlumberger giunto al termine del proprio mandato. Si tratta della prima donna alla guida dei protestanti transalpini. Fino ad oggi l’unico precedente si era avuto nella Uepal, l’Unione delle chiese protestanti di Alsazia e Lorena con la presidenza di Thérèse Klipffel dal 1982 al 1988. «Vedo una coerenza nel percorso della nostra chiesa –ha dichiarato Carriére-Seyboldt nella prima conferenza stampa dopo la sua elezione – ; dal 1965 le donne possono ufficialmente diventare pastore, anche se alcune avevano già in sostanza esercitato negli anni della Seconda guerra mondiale. Oggi è donna il 35% del corpo pastorale, e la mia nomina si inserisce in questo solco».

Nata a Lunel, in Linguadoca la nuova presidente dell’Epudf viene consacrata nel 1994 dopo gli studi teologici a Parigi e Montpellier, quindi esercita il suo primo ministero nella valle dell’Eyrieux in Ardèche, e in seguito a Châtellerault.

Nel 2007 per 5 anni è responsabile del progetto di servizio nazionale di catechesi della Chiesa riformata di Francia, e viene nominata al contempo redattore capo del quotidiano regionale “Echanges” delle chiese riformate della regione Alpi-Costa Azzurra. Vanta un’esperienza di cappellania ospedaliera a Poitiers e partecipa alla creazione dell’associazione della stampa regionale protestante che presiederà dal 2014 al 2016.

Dal 2013 Emmanuelle Carrière-Seyboldt è pastora a Besançon. Dopo vari incarichi nei consigli regionali delle chiese dell’est del paese, ora per 4 anni guiderà i circa 400 mila aderenti alla Chiesa protestante unita di Francia, che conta in carico 1100 luoghi di culto in tutta la nazione e 450 pastori. Un panorama variegato, che nasce dall’unione avvenuta appena 5 anni fa fra la Chiesa riformata di Francia e la Chiesa evangelica luterana. Una tappa decisiva del percorso ecumenico, suggellata nel corso di questo sinodo dall’approvazione definitiva della Nuova dichiarazione di fede, resasi per l’appunto necessaria dopo la fusione di due chiese differenti. Dopo anni di tavole rotonde e dibattiti che hanno coinvolto anche i partner internazionali oltre a ogni singola comunità locale, domenica scorsa è stato quindi votato e approvato il testo definitivo.

Molte le sfide che il consiglio nazionale dell’Epudf ( in cui è stato confermato il pastore di origini italiane Paolo Morlacchetti) troverà davanti a sé: è in particolare l’età media dei pastori, in costante rialzo, a preoccupare. Come avvicinare le nuove generazioni? Anche in questa tornata i dieci nuovo pastori consacrati al ministero rispecchiano la caratteristica di avvicinamento agli studi teologici in età relativamente tarda. La chiesa sta valutando quali strumenti mettere in campo per aiutare e sostenere gli studenti che lasciano la loro vita professionale per dedicarsi agli studi ( o che continuano a lavorare durante gli studi di teologia). Le nuove ammissioni in ruolo non compensano i pensionamenti, i decessi, le partenze verso altre chiese. Ecco che si rende necessario quindi un’azione concreta in questo ambito.