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Vaccini, libertà e rispetto del vivere comune

La settimana scorsa il Governo italiano ha varato un decreto legge per garantire le coperture vaccinali nel nostro paese che impone i vaccini ai bambini da 0 a 6 anni contro 12 malattie per potersi iscrivere al nido o alla materna. Fino alla settimana scorsa vi erano solo quattro vaccini obbligatori, ovvero epatite B, difterite, tetano e poliomielite, ai quali sono stati aggiunti pertosse, Hib, morbillo, parotite, rosolia, varicella e meningococco di tipo B e C. Le critiche maggiori a questo provvedimento riguardano la possibile incostituzionalità di un decreto che impedisce l’accesso a scuola, ma soprattutto la possibilità – imponendo l’obbligo – di allontanare l’opinione pubblica dalle scelte responsabili, condivise e consapevoli su un tema così delicato. Ne abbiamo parlato con l’avvocata Silvia Rostain, anche membro della Commissione Bioetica delle chiese battiste, metodiste e valdesi.

Quanto valore hanno le critiche che parlano dei limiti legali di questa legge?

«Il senso comune suggerisce che in una democrazia questa imposizione strida, ma occorre ricordare che la vaccinazione riguarda prima di tutto il senso civico, un senso di civiltà e di rispetto del vivere comune. Poi è anche uno dei mezzi più efficaci a tutela della salute, ma attenzione: parlo della salute individuale e collettiva, così come disciplina la nostra Costituzione. Il testo di legge dovrebbe prevedere che le vaccinazioni saranno omesse o differite solo in casi particolari, come l’accertato pericolo per la salute oppure l’immunizzazione a seguito di una malattia naturale. Oggi, nei nostri ospedali si vedono nuovamente delle malattie con complicanze gravissime, date forse da una cultura del fai-da-te, da una mala informazione: invece di chiedere, come sarebbe opportuno, al proprio medico di fiducia o pediatra, ci si informa in altri modi come ad esempio internet o amici. Le opinioni sembrano contare più dei pareri del professionista in sanità. Questa imposizione dello Stato è stata in parte una sorpresa, perché quattro mesi fa era stato varato il nuovo piano vaccinale che già prevedeva questi 12 vaccini e la gratuità degli stessi. Nel nostro ordinamento è di primario interesse il bilanciamento tra i diritti costituzionalmente garantiti: per esempio la salute individuale, la libertà di scelta e la salute collettiva. Nella fascia 6-16, dove forse anche il sistema immunitario è più sviluppato, il bilanciamento tra i diversi diritti e i relativi rischi propende per il diritto all’istruzione: non essere in regola con il calendario vaccinale non prevede il divieto ad iscriversi, ma a delle sanzioni».

A proposito delle sanzioni, quanto rispettano la funzione della norma di rieducare i comportamenti errati?

«Queste nuove sanzioni, alcune terribili come quelle sulla responsabilità genitoriale, sono state fissate per ottenere un effetto vincolante in modo che queste disposizioni sulla salute siano rispettate. La cosa strana è che sarà l’azienda sanitaria a dover erogare le sanzioni e nella scuola dell’obbligo sarà il dirigente scolastico a dover segnalare chi non è vaccinato all’Asl, e in caso di omissione si potrebbe configurare un reato (di omissione di atti d’ufficio). Una scelta molto dura, volta al tentativo di ovviare alla frammentazione normativa a livello regionale e a conseguente disparità».

Tra i deterrenti e gli incentivi a vaccinare (come il fatto, non scontato, che i vaccini siano presenti nelle Asl sul territorio, per esempio) siamo di fronte a un obbligo epocale come altri in materia del bene comune? Rappresenta un capitolo nella costruzione della società civile o si tratta più una mossa politica?

«Credo sia una mossa per porre rimedio alla cultura del fai-da-te, quanto all’attuazione, sembra che il decreto legge entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico e le regioni e le ASL  dovranno organizzarsi per far fronte a tutte queste somministrazioni. Dall’approvazione non mi risulta che ci siano stati nuovi aggiornamenti, vedremo che tipo di segnale ha voluto lanciare la ministra della Salute Lorenzin».

Immagine: Di EU2016 SK – Informal Meeting of Health Ministers (Informal EPSCO-Health) 2016-10-03, CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=52143214