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Protestanti, musulmani e cattolici hanno votato Macron

Fonte: Nathalie Leenhardt/Réforme

I protestanti hanno votato in massa per Emmanuel Macron (67%), ma più ancora lo hanno fatto i musulmani (92%).

Nei giorni fra il primo e il secondo turno, il pastore François Clavairoly, presidente della Federazione protestante di Francia, Haim Korsia, gran Rabbino di Francia, e Anouar Kbibech, presidente del Consiglio francese del culto musulmano (Cfcm), avevano rotto l’abituale riserbo, uscendo dalla loro neutralità politica per lanciare un chiaro appello a votare Emmanuel Macron.

La Conferenza episcopale francese non aveva voluto unirsi a questo appello interreligioso, ma questo non ha impedito ai fedeli cattolici di mettere Macron nettamente davanti a Marine Le Pen al secondo turno delle presidenziali, secondo un sondaggio realizzato da Ifop (la prima società di ricerche di mercato e sondaggi in Francia, ndr) per i giornali cattolici La Croix e Pèlerin*. Il candidato di En marche! ha ottenuto il 62% delle preferenze fra i cattolici nel loro insieme, e fino al 71% tra i praticanti regolari (coloro che vanno a messa almeno una volta al mese).

Come di consueto, sono stati molti i cattolici che hanno compiuto il loro dovere di cittadini, con una partecipazione al voto del 78% (80% fra i praticanti), davanti ai protestanti (76%) e i musulmani (62%). Nel sondaggio non sono stati presi in esame i voti degli ebrei, così come le schede bianche e nulle (non è stato quindi possibile sapere se una delle confessioni ha registrato più voti nulli rispetto alle altre).

I vertici della Chiesa cattolica erano stati assai criticati, nel periodo compreso fra i due turni, per non aver preso posizione fra la candidata del Front National e quello di En Marche!, mentre il voto per Emmanuel Marcon era rifiutato da un’ala conservatrice dell’elettorato cattolico.

I leader protestante, ebreo e musulmano al contrario erano stati molto chiari: «Oggi non basta più bloccare il Front National, è indispensabile rammentare, e con una voce sola, i principi umanisti che ci animano e per i quali operiamo quotidianamente. Creare un legame, dei momenti di condivisione, portare aiuto alle persone più povere e sole, là è il cuore della nostra missione, che auspichiamo di poter continuare a condurre serenamente nel nostro paese. Non c’è niente di più importante della pace e solo il voto repubblicano per Emmanuel Macron garantisce una Francia forte della sua storia, fiduciosa nel suo futuro e nella sua capacità di diffondere questi valori nel mondo».

* L’inchiesta è stata diffusa il 7 maggio a partire da una serie di interviste condotte dal 4 al 7 maggio su 4.330 persone iscritte alle liste elettorali, a partire da un campione di 4.572 persone la cui rappresentatività è stata assicurata dal metodo delle quote. Margine d’errore da 0,7 a 1,6 punti.

Immagine: By Chabe01 – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=58013595