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Adulti e vaccinati?

«Siamo tutti adulti e vaccinati» capitava di dire in un dibattito o una conferenza prima di affrontare certi argomenti un po’ scabrosi. Voleva dire che non c’erano problemi a parlare apertamente di questo o di quello, anche se l’argomento era “tabù”. Adesso bisognerà stare attenti a dire che si è vaccinati, o peggio ancora che si sono vaccinati i propri figli. Si potrebbe essere accusati come minimo di connivenza con le grandi multinazionali farmaceutiche, che con le vaccinazioni obbligatorie fanno miliardi senza dover spendere un euro in pubblicità (il che per altro è vero, anche se questa speculazione andrebbe impedita con altri mezzi…)

Quando frequentavo la scuola elementare, l’arrivo del camper-infermeria nel cortile della scuola, per le periodiche vaccinazioni, era un po’ come una ricreazione prolungata, anche se durante l’avvicendarsi delle classi che scendevano in ordine le scale c’era insieme alla curiosità, anche un lieve timore per quel “pennino” che ci avrebbe fatto un piccolo segno sul braccio. La famiglia riceveva poi un certificato, con le varie date dei richiami, necessario anche per andare in colonia. Dato che la scuola era statale, era ovvio che alle vaccinazioni ci pensasse lo stato, il Ministero della sanità: non ci dovevano pensare i genitori, tanto di guadagnato. Se il vaccino aveva funzionato, sul braccio si formava una crosticina (e tra di noi alunni si facevano i confronti), poi restava un piccolo rotondo con la pelle un po’ lucida…

Nelle scorse settimane, anche in seguito ad alcuni decessi (di anziani) attribuiti ad uno specifico vaccino antinfluenzale( il Fluad), in concomitanza con la settimana delle vaccinazioni, sono riprese le contrapposizioni, a volte fra gli stessi pediatri, circa la necessità o il danno della somministrazione dei vaccini, con i possibili effetti collaterali. In certe situazioni, l’opposizione dei genitori all’obbligatorietà delle vaccinazioni ha avuto effetti legislativi (ad esempio le regioni Piemonte e Veneto hanno deciso di non ricorrere più ai tribunali). Sarebbe bene leggere attentamente le considerazioni fondate su dati scientifici , formarsi un’opinione equilibrata, consultarsi con i pediatri perché i bambini non sono tutti uguali. A loro volta i medici non sono i detentori assoluti della verità, la scienza è ricerca. Non dottrina.

Capita invece sempre di più che madri e padri si inventino una propria presunta competenza, il più delle volte costruita sul sentito dire. Il cosiddetto “popolo di facebook” diventa a volte propagatore di vere e proprie bufale e contribuisce al formarsi di recenti crociate contro le vaccinazioni. Dal fronte opposto si arriva a radiare dall’albo un medico di Treviso che si è permesso di manifestare opinioni contrarie all’obbligatorietà. E poi abbiamo l’infermiera che finge di fare la vaccinazione e non la fa…

E’ più che opportuno conoscere bene gli effetti collaterali, sapere quali vaccini non sono più necessari, evitare i rischi, ma bisognerebbe anche opporsi all’ignoranza, magari fatta passare per competenza nelle cure “ alternative”; per non dire della scemenza di quei genitori che dicono: io ai miei figli non gli faccio fare le vaccinazioni perché tanto le fanno gli altri (perfetto esempio di etica e di educazione alla cittadinanza!).

No so se sia strumentalizzato anche lui dalle case farmaceutiche, comunque il direttore per l’Europa dell’Organizzazione mondiale per la sanità (che dovrebbe essere persona affidabile) ha dichiarato:

«Tra il 2000 e il 2015 il vaccino ha impedito 20,3 milioni di morti nel mondo, ma gli ultimi dati dimostrano che è quanto mai urgente tornare a promuovere con efficacia, determinazione e, soprattutto, chiarezza i benefici della vaccinazione. Siamo incredibilmente fortunati a vivere in un’epoca che ha riconosciuto e sfruttato con successo il potere della vaccinazione, ma a causa della diffusione di bufale e falsi miti, spesso alimentati da ingiustificati allarmismi mediatici, stiamo rischiando di fare pericolosi passi indietro. I vaccini – conclude – sono sicuri e vantaggiosi, non vi è alcuna base scientifica che provi legame o correlazione tra questi e alcune patologie come, per esempio, l’autismo”. Negli ultimi sessant’anni i vaccini hanno salvato più vite di bambini rispetto a qualsiasi altro intervento medico».

Una bufala anche questa?

Immagine: via Pixabay