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Jean-Jacques Peyronel fra militanza evangelica, diaconia e laicità

La redazione di «Riforma» si unisce al dolore dei familiari nel piangere la scomparsa di Jean-Jacques Peyronel, diacono emerito della Chiesa valdese, deceduto la notte scorsa in Francia all’età di 70 anni, dopo aver passato questi ultimi due anni nella sua Bourdeaux, nella Drôme, la località dove suo padre era stato pastore dell’Eglise Réformée. Jean-Jacques vi si era stabilito dopo l’emeritazione, avvenuta nell’estate del 2015.

Nato nell’ottobre 1946, Peyronel era stato in gioventù volontario al Servizio cristiano di Riesi, e proprio la figura del pastore Tullio Vinay, ideatore prima del Centro ecumenico Agape (Prali, To) e poi del Servizio cristiano in provincia di Caltanissetta, avevano influenzato profondamente la sua formazione, nella convinzione che nella diaconia si esprimesse una vera e propria forma di predicazione.

La sua attività in campo diaconale ha conosciuto un momento fondamentale nel lavoro e poi nella direzione al Convitto femminile valdese di Torre Pellice, poi diventato Comunità alloggio in via Angrogna: tra la fine degli anni ‘70 e la prima metà del decennio successivo, la struttura di Torre Pellice accolse minori in difficoltà, anche venendo incontro alle richieste dei Servizi sociali da parte della Città di Torino. A fianco al lavoro in una struttura importantissima in quegli anni per le chiese valdesi del Primo Distretto, Jean-Jacques si impegnò attivamente nel Comitato di redazione dell’«Eco delle valli valdesi – La Luce», progenitore di «Riforma», e ancora si fece parte attiva ini iniziative culturali sul territorio della val Pellice, come un seguitissimo e apprezzato cineforum che per vari anni raccolse molti appassionati proprio nel salone della Comunità alloggio. Il cinema era una delle sue passioni, insieme a quelle per la letteratura (la letteratura italiana era stata oggetto dei suoi studi nelle Università di Digione e Grenoble, e grande era il suo amore per le opere di Leonardo Sciascia) e per gli «chansonnier» francesi dell’epoca d’oro: Brassens e Jacques Brel su tutti.

Dopo l’esperienza di Torre Pellice Peyronel è stato direttore del Servizio cristiano di Riesi (1985-1990), struttura nella quale aveva svolto il suo primo servizio per la Chiesa valdese. E poi aveva nuovamente incontrato la redazione dell’«Eco – Luce» sul finire del 1990, contribuendo nel biennio successivo al lavoro di progettazione di quello che sarebbe stato il nuovo settimanale, comune alle chiese battiste, metodiste e valdesi, come indicato dall’Assemblea/Sinodo di Roma (1990). A tale scopo fece un periodo di «stage» presso il settimanale francese «Réforme», con la permanenza anche a contatto con il responsabile del settore «religioni» del quotidiano parigino «Le Monde».

Da quando nacque «Riforma» (gennaio 1993), Jean-Jacques ha sempre seguito due settori in particolare: gli studi biblici, programmati e assegnati nella varietà delle impostazioni esegetiche e teologiche che contraddistinguono le chiese del protestantesimo storico in Italia, e le tematiche dell’ecumene internazionale: quel «villaggio globale» che vedeva l’interazione delle Chiese sorelle (ma anche degli organismi dell’internazionale protestante) con la società e con i movimenti del tempo.

Nel corso di questi tanti anni di lavoro, attento era stato il suo coinvolgimento nelle tematiche della laicità che, da buon francese, vedeva essenzialmente rappresentate dal separatismo fra Stato e Chiese: una militanza che si esprimeva anche a livello cittadino (a Torino), oltre che nella militanza evangelica.

«Riforma» piange ora uno dei suoi ideatori e operai: cercherà di seguirne l’atteggiamento sempre militante e appassionato, fatto di rigore e coerenza e passione per l’Evangelo.I funerali sono previsti nella settimana entrante a Bourdeaux.