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Saitta: «In Piemonte torniamo ad assumere»

Il 29 luglio 2010 la Giunta di centrodestra di Roberto Cota aveva siglato con il governo Berlusconi il piano di rientro dal debito nella sanità piemontese. L’obiettivo era quello di riportare, entro il 2012, la spesa del servizio sanitario regionale sotto controllo; negli anni è stato integrato e prorogato con programmi operativi che si sono protratti nel tempo, fino al 2017.

A gennaio di quest’anno, la Regione ha raggiunto l’intesa con il Governo Gentiloni e in particolare con il Ministero dell’economa e delle finanze per uscire dal piano e tornare a investire e, in particolar modo, tornare ad assumere. L’intesa è stata raggiunta al termine di una lunga trattativa che ha coinvolto i tecnici regionali, il presidente Chiamparino, il vicepresidente Reschigna e l’assessore alla Sanità Saitta.

Questo significa che il Piemonte potrà tornare ad avere autonomia nell’assunzione del personale, nella gestione degli investimenti e nell’edilizia sanitaria.

«La copertura del piano di pagamento dei debiti sanitari avverrà senza ricorrere a nuove tasse in Piemonte», assicura l’assessore alla Sanità. Ma la notizia migliore è quella che riguarda le nuove assunzioni, dopo 8 anni. Già ad ottobre, in Consiglio Regionale, Saitta, rispondendo alle interrogazioni dei cinquestelle aveva annunciato che sarebbero stati 750 i posti in cantiere entro la fine del 2017, che sarebbero andati a risolvere il problema dei riposi e della turnazione, tra cui un’ottantina di nuovi medici, 70 operatori socio sanitari e un centinaio di infermieri.

Assessore, come commenta l’uscita dal piano?

«La prima notizia positiva è che siamo tornati ad assumere. Per esempio, nell’area più vicina a voi, l’Asl To3 di Rivoli-Susa-Collegno-Pinerolo è stato approvato il piano assunzioni per il primo semestre 2017 per risolvere situazioni di carenza di turnover e garantire i previsti livelli di assistenza. LE assunzioni riguarderanno tra gli altri, per l’area della Dirigenza, due Direttori di Struttura complessa (ex Primari) rispettivamente per le Neurologie di Pinerolo e Rivoli, un Direttore di Ortopedia a Rivoli/Susa, due Ortopedici rispettivamente per Pinerolo e Rivoli e un medico di Medicina interna per Pinerolo. In più, sono state attivate le procedure per 3 Dirigenti Medici per Pinerolo e per Rivoli a tempo determinato ed un Dirigente Medico di Ostetricia-Ginecologia. Per il distretto del pinerolese ci saranno 10 infermieri, 1 Tecnico di Radiologia e 7 Oss. Inoltre, proseguono le procedure per l’assunzione di 25 infermieri dal grande concorso bandito lo scorso anno».

Quindi 36 assunzioni approvate nel 2016 e 55 nei primi sei mesi del 2017. E per quanto riguarda i Lea, i livelli essenziali di assistenza, per il Piemonte che novità ci sono?

«E’ stato pubblicato il decreto del ministero per l’aggiornamento dei Lea. Ovvero, il ministero della Salute, in accordo con le regioni hanno deciso di rendere a carico del Servizio sanitario nazionale alcune patologie che prima erano a carico del privato: per esempio per alcune malattie rare e alcune protesi a forte innovazione tecnologico. Spero che non avremo problemi di risorse ma in ogni caso il nuovo elenco dei livelli di assistenza, ovvero di cura, è stato aggiornato e tra non molto cominceremo ad erogare alcune forme assistenziali nuove».

Scendiamo nel particolare del nostro territorio. Il distretto pinerolese dell’Asl To3 con gli ospedali di Pinerolo e i presidi di Pomaretto e di Torre Pellice. Quali prospettive ci sono?

«Penso che il piano preparato dal direttore generale Flavio Boraso sia ottimo. Riguardo al Presidio di Pomaretto sono al momento confermate tutte le attività distrettuali e specialistiche ambulatoriali. Attualmente il presidio si configura come struttura rivolta al trattamento di pazienti in fase di post-acuzie e/o riabilitativa nei reparti di lungodegenza, con 18 posti letto, e di recupero riabilitazione funzionale con 15 posti letto. È inoltre sede distrettuale, con la presenza di numerosi servizi territoriali amministrativi ed ambulatori specialistici e prossimamente avverrà il trasferimento del reparto di recupero e riabilitazione funzionale nella nuova parte rimodernata dell’ospedale di Pinerolo: si libereranno, quindi, spazi nella sede di Pomaretto che manterrà il reparto di lungodegenza, oltre naturalmente ai servizi territoriali. A Pomaretto, poi è stato delineato un progetto, insieme alla Tavola valdese, per la realizzazione di un modello sperimentale di assistenza, non solo limitata alle cure intermedie, ma rivolta anche ai pazienti in fase avanzata di malattia, con orientamento alle cure palliative. Il progetto che si intende sperimentare a Pomaretto negli spazi che vengono liberati dalla riabilitazione – servizio che confluisce sull’Ospedale Agnelli di Pinerolo – prevede la realizzazione di un nucleo di Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria (CAVS) ad alta intensità dotato di 14 posti letto, oltre ad altri 4 posti letto dedicati a pazienti che hanno bisogno di cure palliative. E’ ancora in corso di valutazione il finanziamento in ogni caso il progetto verrà condiviso con i sindaci e le altre istituzioni rappresentative del territorio e dei lavoratori.

A Pinerolo sta per essere completata la ristrutturazione ed è già a regime la nuova risonanza magnetica, quattro volte più potente di quella di prima. E’ stato attivato il nuovo ambulatorio per l’epilessia dell’età evolutiva e con le nuove assunzioni di infermieri cerchiamo di evitare i disagi dei lavoratori e degli utenti registrati gli anni scorsi.

A Torre Pellice, il 30 giugno scorso è stato inaugurato il nuovo Centro di Salute mentale con una spesa di circa 100.000 euro, quindi molto ridotta, e abbiamo la nuova sede del Servizio Dipendenze».

In Piemonte ha anche preso il via il piano per la riduzione delle liste d’attesa nelle visite specialistiche ambulatoriali. Ci sarà una revisione delle agende di prenotazione attraverso l’istituzione di un doppio binario, l’incremento dell’attività per superare le situazioni critiche, e l’assunzione di personale per aumentare il volume delle prestazioni. Entro 60 giorni le tredici aziende sanitarie piemontesi dovranno presentare un proprio crono-programma di azione. Per la prima volta le agende di tutte le Asl verranno condivise e comprenderanno gli specialisti, il pubblico, le strutture convenzionate e con la nascita del nuovo Cup, centro unico di prenotazione regionale si spera di ottimizzare servizi e prestazioni.

Se le liste d’attesa si accorceranno e le nuove assunzioni miglioreranno il servizio della sanità pubblica piemontese, cercando di mantenere i costi, lo controlleremo e lo verificheremo nei prossimi mesi.