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«Tutti noi»

Fece il giro del mondo la storia dell’attacco ad un autobus, avvenuto nel nord-est del Kenia, non lontano dal confine con la Somalia, ad opera di un gruppo di estremisti, durante il quale i passeggeri musulmani si rifiutarono di separarsi dai cristiani, salvando loro la vita. Quel coraggioso atto di disobbedienza, che fu ripreso anche da Riforma.it, è diventato il soggetto del docufilm «Watu Wote» (in Swahili significa «Tutti noi»), che affronta il tema dell’integrazione religiosa e della convivenza pacifica.

È il 21 dicembre 2015. Un autobus, che da Nairobi è diretto a Mandera, viene crivellato dai colpi d’arma da fuoco del gruppo fondamentalista Al-Shabaab, affiliato ad Al Qaeda e radicato in Somalia. Fermato il mezzo di trasporto, gli estremisti fanno scendere i circa 60 passeggeri, ordinando ai musulmani di identificare i cristiani. A quel punto i musulmani si rifiutano, dicendo agli uomini armati: «uccideteci tutti oppure liberateci». Di fronte a tanta determinazione, i terroristi vanno via e la strage è evitata, Purtroppo due passeggeri, feriti durante l’assalto, muoiono alcune settimane dopo. Uno di loro è Salah Farah, un insegnante diventato simbolo di unità.

Il documentario, della durata di 20 minuti, è il risultato del Master Film Program della Hamburg Media School (Germania)

«Siamo stati toccati dalla storia… una circostanza in cui è l’umanità che ha vinto», ha detto Katja Benrath, studentessa della Hamburg Media School e regista del film.

«In quel momento di pericolo di vita – ha proseguito Benrath –, la gente si è schierata a favore del prossimo, senza preoccuparsi della religione dell’altro perché la volontà era di salvare e proteggere gli esseri umani». Un messaggio forte che si carica di maggior significato in questo momento in cui i musulmani vengono guardati con sospetto e paura.

I tre studenti tedeschi, che hanno filmato il documentario, hanno condotto la loro ricerca a Mandera. Nel periodo di permanenza in Kenia, hanno detto di essere stati testimoni di molte relazioni di amicizia e collaborazione tra cristiani e musulmani.

«Anche quando siamo stati a Mandera e abbiamo parlato con la gente del posto, abbiamo visto non solo il rispetto per l’altro ma anche la consapevolezza di aver bisogno l’un dell’altro per costruire una comunità forte», ha aggiunto Benrath.

Sheikh Abdullahi Salat, presidente del Consiglio della Suprema Contea dei musulmani del Kenya, ha accolto con favore il film, che uscirà nelle sale il mese prossimo (qui il trailer in inglese).

«Il film dovrebbe essere distribuito e dato in visione in tutto il paese al fine di promuovere le relazioni tra cristiani e musulmani». E contribuire a cambiare la narrazione oramai tanto diffusa secondo cui i musulmani sono terroristi.

Immagine: via istockphoto.com