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Pronti anche in Francia i corridoi umanitari sul modello italiano

Ci siamo. Dopo l’annuncio delle scorse settimane anche la Francia è pronta a dare il via ai corridoi umanitari sul modello di quanto sta avvenendo in Italia da circa un anno. Il modello sarà sostanzialmente lo stesso, così come gli attori protagonisti che saranno Sant’Egidio, la Federazione protestante di Francia, la Diaconia protestante e la Caritas cattolica, coordinati da ministero dell’Interno e da quello degli Esteri.

La firma sul protocollo verrà posta domattina 14 marzo alle ore 10.30 all’Eliseo, alla presenza del presidente della repubblica François Hollande, del ministro dell’Interno Bruno Le Roux, dal ministro degli Esteri Jean-Marc Ayrault, dal presidente di Sant’Egidio Francia Valérie Réigner, dal presidente della Federazione protestante di Francia François Clavairoly, dal presidente della diaconia protestante Jean-Michel Hitter, dal vice presidente dei vescovi di Francia monsignor Pascal Delannoy e dalla presidente della Caritas Véronique Fayet. Sarà presente anche Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio e già ministro della Cooperazione sotto il governo guidato da Mario Monti.

Il primo obiettivo sarà legato all’accoglienza nei prossimi 18 mesi di 500 soggetti particolarmente vulnerabili provenienti dalla Siria tramite i campi profughi in Libano, indipendentemente da qualsiasi appartenenza religiosa o etnica: vittime di persecuzioni, torture, violenze, anziani malati o giovani in gravidanza avranno quindi un canale riservato di identificazione, accoglienza e integrazione su suolo francese. Una goccia nel mare degli sbarchi, ma un segnale importantissimo di condivisione di un progetto che sta facendo scuola e che mostra di funzionare assai bene. Grazie al lavoro degli operatori in loco, saranno loro a segnalare al consolato francese di Beirut i nomi dei beneficiari potenziali. Ogni segnalazione varrà vagliata entro un periodo massimo di 60 giorni, e una volta raggiunti gruppi di circa 30-40 persone verranno predisposti dei voli per condurli in Francia in totale sicurezza. Giunti a destinazione verranno presi in carico dalle varie famiglie di volontari e dalle associazioni che operano nel settore. I bambini entro tre giorni verranno inseriti nel ciclo scolastico e agli adulti saranno immediatamente offerti corsi di lingua e di accompagnamento al lavoro. Un processo di integrazione dunque rapido e efficiente per non creare dispersione e scoramento nei soggetti coinvolti. Tutte le spese sono a carico delle varie associazioni protestanti e cattoliche operanti, senza onere a carico dello Stato, che avrà lo scopo invece di porsi da garante di fronte alle trattative con i vari governi per l’apertura e la gestione dei corridoi umanitari.

Le chiese sono pronte e mobilitate da tempo, avendo già accolto centinaia di persone giunte su suolo francese in questi ultimi due anni in particolare, soprattutto dopo l’appello all’impegno più volte lanciato da papa Bergoglio da parte cattolica, e dopo i racconti che i vari invitati della Chiesa valdese hanno potuto fare nelle assisi protestanti. Si tratta di migranti giunti al termine di estenuanti e pericolosi viaggi, aspetto questo che i corridoi andranno a eliminare. Dopo l’Italia quindi la Francia, nella speranza che questa buona pratica possa espandersi ancora, diventare un modello di accoglienza e gestione ampio e diffuso. Analisi della questione è in corso in Germania, in Spagna, in Belgio in Olanda, mentre in Polonia, nazione in cui la chiesa cattolica aveva espresso interesse ai corridoi, è stato il governo a bloccare l’iniziativa. In attesa delle sperate sanzioni europee nei confronti degli stati recalcitranti a compiere il loro dovere in questa sfida ricordiamo che lo stesso Hollande, giusto un anno fa aveva promesso, davanti alla cancelliera Angela Merkel, l’accoglienza di almeno 30mila rifugiati siriani e iracheni. Un anno dopo il numero è fermo a 3500, assai lontano dall’obiettivo. Ora la sfida dei corridoi per tentare di offrire una risposta ad una parte del grande flusso che sta attraversando l’Europa. I primi arrivi dovrebbero esser previsti per fine aprile.