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Lauree honoris causa per Ferguson e Tutu

Il segretario generale della Comunione mondiale delle chiese riformate, pastore Chris Ferguson, e Desmond Tutu, l’arcivescovo anglicano del Sud Africa protagonista della stagione di opposizione all’apartheid, hanno ricevuto la laurea honoris causa in teologia da parte della Vancouver School of Theology, prestigioso ateneo anglicano nella provincia della British Columbia.

Canadese di nascita e di formazione, Ferguson è stato ordinato pastore nel 1978 nella United Church of Canada (Ucc) dopo gli studi proprio alle università di Teologia di Vancouver e di Montréal. Dopo un settennato come cappellano alla McGill University di Montréal e dopo varie esperienze di insegnamento, dal 1987 al 1999 è in America Latina, prima di una lunga serie di incarichi all’interno del Consiglio mondiale delle chiese (Wcc), prima a Gerusalemme e poi alle Nazioni Unite a New York.

Desmond Tutu è stato ordinato sacerdote nel 1966 a Johannesburg, ed è la prima persona di colore nominato decano della St. Mary Cathedral nella capitale sudafricana, nel 1975. Viene quindi nominato segretario generale del Consiglio delle chiese del Sud Africa e nel 1986 viene consacrato arcivescovo.

Candidato al premio Nobel per la Pace nel 1985 per il suo ruolo di guida nel processo di distensione fra bianchi e neri, tanto da venire nominato nel 1994 dall’allora presidente Nelson Mandela alla guida della commissione per la verità e la riconciliazione, istituita dopo al fine dell’apartheid al fine di agevolare il superamento delle criticità e delle tensioni fra le parti in causa. L’analoga commissione canadese, che lavora per scoprire le violazioni dei diritti umani compiuti nel paese, ha tratto spunto e origine proprio dall’esperienza sudafricana. Da qui la volontà di premiare Tutu con il più alto riconoscimento della facoltà.

La cerimonia di consegna delle lauree (con l’assenza dell’anziano Tutu) si è tenuta nella Christ Church Cathedral di Vancouver lo scorso 6 marzo.

La Comunione mondiale delle chiese riformate vede la luce nel 2010, dall’unione dell’Alleanza mondiale delle chiese riformate e del Consiglio ecumenico riformato, contando al momento 225 chiese membro.