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Donne della Riforma: scrittrici di inni e leader

La Chiesa Evangelica Luterana d’Islanda (Elci) ha dato il via alla commemorazione del 500° anniversario della Riforma, concentrandosi sul contributo dato da due donne. La prima è Elisabeth Cruciger, una suora che lasciò il suo convento, divenne amica della famiglia di Martin Lutero e sposò un teologo luterano. L’altra è Halldóra Guðbrandsdóttir, figlia di un vescovo e che gestì la diocesi quando il padre invecchiò.

«Il ruolo delle donne nella Riforma, all’estero così come qui in Islanda, è in gran parte passato inosservato negli ultimi 500 anni», ha detto Arnfríður Guðmundsdóttir, professoressa di teologia presso l’Università d’Islanda a Reykjavik. «Nonostante le donne siano state escluse dal ministero ordinato e dalla più elevata formazione teologica», ha detto, «non c’è dubbio che la partecipazione attiva delle donne nella diffusione del movimento della Riforma ha fatto la differenza». «Concentrandoci sulle donne della Riforma, stiamo evidenziando l’importanza del ruolo delle donne nella vita della Chiesa, passata e presente», ha aggiunto.

La Elci ha dato il via alle attività per l’anniversario della Riforma presentando un lavoro musicale, «Halldóra e Elisabeth, Bach e Grallarinn. Due donne della Riforma», scritto da Guðný Einarsdóttir e Dilja Sigursveinsdóttir.

Elisabeth (1500-1535), proveniente da una famiglia nobile tedesca, lasciò il convento dopo aver ascoltato le predicazioni di Johannes Bugenhagen, assistente di Lutero che organizzò congregazioni in Germania e in Scandinavia. La giovane donna andò a Wittenberg, diventò amica di Martin Lutero e di sua moglie Katharina von Bora, e sposò Caspar Cruciger, professore di teologia a Wittenberg che collaborò con Lutero nella traduzione della Bibbia in tedesco.

Elisabeth è stata una delle prime scrittrici di inni della Riforma. La tradizione dice che ella sognava di predicare, e quando raccontò al marito di questo desiderio, egli le disse che i suoi sermoni si sarebbero ascoltati nei suoi inni. Il suo inno, «Lord Christ, God’s Only Son» fu pubblicato nel primo libro di inni di Lutero, stampato nel 1524. Esso diventò fonte d’ispirazione anche per Johann Sebastian Bach, che lo usò in una Cantata, «Herr Christ, der einge Gottessohn». L’inno di Elisabeth, tradotto in molte lingue tra cui l’islandese, è stato incluso in uno dei primi innari islandesi.

L’altra donna ad essere ricordata è stata Halldóra Guðbrandsdottir (1574-1658), figlia del vescovo di Holar, uno dei più attivi sostenitori della Riforma in Islanda. Halldóra, che aveva 11 anni quando sua madre morì, dedicò tutta la sua vita alla cura del padre. Il vescovo ottenne una macchina da stampa con la quale produsse molti testi religiosi, tra cui una Bibbia in islandese, pubblicata nel 1584, e anche un libro di inni, noto come «Grallarinn», che divenne molto popolare e rimase in uso fino al 1801.

Halldóra, pur se rimase nubile tutta la vita, fu madre adottiva di diversi bambini. Descritta come «volitiva e tenace», prese in carico la gestione della diocesi quando il padre divenne vecchio, difendensone l’eredità, tra cui il tentativo di un altro vescovo di rilevare la macchina da stampa. Diresse la ricostruzione della cattedrale diocesana, distrutta a seguito di una tempesta, che venne inaugurata nel 1627, e che porta il suo nome – Halldórukirkja – la chiesa di Halldóra.

La Elci ha programmato anche la realizzazione di un’opera teatrale su Martin Lutero e la pubblicazione di una selezione in due volumi degli scritti di Lutero in islandese.

Immagine: Elisabeth Cruciger