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Delegato della Presbyterian church in Usa in visita alle valli valdesi

Burkhard Paetzold è il rappresentante per l’Europa della Chiesa presbiteriana statunitense, la PcUsa, la denominazione a stelle e strisce più prossima alla struttura organizzativa delle chiese valdesi e metodiste. In questi giorni è in visita alle valli valdesi e a Torino, ospite delle comunità locali. Il legame nasce a partire dal sinodo della Chiesa evangelica dei fratelli cechi che si è tenuto a Praga lo scorso anno, occasione in cui la rappresentante inviata dalla Tavola valdese, Paola Schellenbaum, membro della Commissione famiglia, matrimonio, coppie e genitorialità della Chiesa valdese, ha avuto modo di illustrare ai delegati le modalità di funzionamento dell’innovativo progetto dei Corridoi umanitari promossi dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia, dalla Tavola valdese e dalla Comunità di Sant Egidio. Fortemente colpito dai racconti delle umane vicende dei tanti uomini e delle tante donne in fuga da territori di guerra e carestia, e attratto dalle modalità di accoglienza, di rete, di supporto, ideate dalle realtà evangeliche nel nostro paese, Paetzold ha volentieri accettato di recarsi in visita in Italia proprio nei giorni in cui la comunità valdese vive il suo appuntamento tradizionalmente più atteso, quello con i fuochi della libertà.

Nel corso di un incontro nei locali della Casa valdese di Torino è toccato alla pastora e membro del consiglio Fcei Maria Bonafede e al predicatore Berthin Nzonza, illustrare la storia e gli ambiti di intervento delle chiese evangeliche in tema di rifugiati e accoglienza.

Dal canto suo Burkhard Petzold ha raccontato come il nome Lampedusa sia divenuto in Germania sinonimo di “problema migranti”, soprattutto a seguito dei tragici eventi che nel 2013 portarono alla morte nel Mediterraneo di migliaia di persone, ed ha sottolineato l’importanza «di relazioni sempre più strette fra chiese sorelle per far fronte comune e mettere in rete le esperienze acquisite in materia. Un tempo il rapporto fra chiese e “missioni” o progetti in luoghi più sfortunati dei nostri era caratterizzato da una sorta di canale a senso unico, mentre mi piace molto l’idea del dialogo, dello scambio di esperienze, della possibilità di crescita insita in una relazione di condivisione di saperi e metodi». Paetzold ha sottolineato in particolare con apprezzamento le iniziative in ambito scolastico (anche universitario) attivate in questo caso dalla Chiesa di Torino al fine di accompagnare i più giovani verso un completamento del ciclo di studi, presupposto fondamentale per un dignitoso futuro sia esso qui o altrove. Significativo poi a suo avviso «il ruolo giocato dagli immigrati di più lunga data, come il signor Nzonza qui presente, punto di riferimento per coloro che arrivano e che possono in questo modo trovare un esempio, un appoggio, in chi prima di loro ha affrontato stessi problemi e stesse vicissitudini»

Il delegato della Presbyterian church in Usa visiterà oggi il quartiere valdese di Torre Pellice e assisterà quindi stasera al falò di Pinerolo, ed ha manifestato l’intenzione di avviare canali di collaborazione fra le due chiese, nelle forme che le relazioni e le necessità faranno emergere.