pmt

Pinerolese, l’industria che scompare

Il 2017 si è aperto allo stesso modo di quelli precedenti, con la necessità di parlare di lavoro che manca e aziende che chiudono, di lavoratori che perdono il posto e di famiglie che rischiano di non poter più vivere una vita dignitosa.

La Pmt di Pinerolo è fallita. L’azienda, la cui sigla stava per Paper Machinery Technology, fabbricava macchinari per cartiere, ed era nata nel 2000 dall’acquisizione della Beloit Italia, parte della Beloit Corporation, la multinazionale statunitense che dal 1957 al 2000 aveva lavorato insieme alla sua filiale pinerolese. La Pmt contava 178 dipendenti, tra cui molti specializzati in ingegneria meccanica, automazione e servizi per la produzione di macchine per tutti i tipi di carta.

A inizio settembre l’azienda aveva chiesto e ottenuto dal Tribunale di Torino il concordato preventivo per evitare il fallimento: l’amministratore delegato, Luca Nugo, avrebbe dovuto presentare un piano di rilancio dell’azienda che però non è arrivato. I sindacati speravano in una soluzione molto differente: si auguravano che l’azienda non fallisse, che la proprietà presentasse un piano e che in ultima istanza una multinazionale finlandese o austriaca acquisisse interamente l’azienda e garantisse il lavoro per tutti.

Dopo il 31 gennaio, giorno di apertura delle buste davanti al curatore fallimentare e al giudice di Torino, la realtà si è rivelata molto differente. L’unica offerta d’acquisto, infatti, è arrivata dall’azienda Papcel, della Repubblica Ceca, che ha previsto nella prima fase di garantire solo 72 posti di lavoro. Adesso, nello stabilimento di Via Martiri del XXI, a Pinerolo, lavoreranno alle commesse rimanenti soltanto 42 persone. Si tratta di tecnici, operai e impiegati amministrativi che dovranno, recita un comunicato, «assolvere agli impegni legati alla post-vendita». «Al momento – spiega Bruno Bonetto, delegato sindacale della Fim Cisl presso la Pmt – l’offerta della Papcel è l’unica che abbiamo e non possiamo rifiutarla. Non abbiamo alternative. Ieri l’assessora al lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, è andata a Roma per trovare una soluzione che riguardi gli ammortizzatori sociali che al momento non ci sono». Per i lavoratori, infatti, è scattata la sospensione, che non prevede né stipendio né strumenti di supporto economico. «Credo – ha ricordato Bonetto durante la trasmissione Tutto Qui, in onda su Radio Beckwith Evangelica – che si tratti del primo caso in Italia, dopo il cambio della legge sugli ammortizzatori sociali, nel quale accade qualcosa di simile: siamo senza stipendio e senza contributi, ma ancora non siamo sicuri che la Papcel possa acquisire la Pmt perché deve ancora formalizzare l’acquisto».

L’esercizio provvisorio durerà ancora fino a fine febbraio e i lavoratori in questo momento non hanno alternative. Dopo la chiusura dello stabilimento della Dytech di Airasca e lo spostamento di 380 dipendenti a Chivasso, il Pinerolese continua a vivere la dissoluzione del comparto industriale.

Immagine: i lavoratori della Pmt davanti alla Regione «Siamo dei fantasmi per le istituzioni», foto Rbe