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Un appello alla vita dignitosa

Il giusto prende conoscenza della causa dei deboli
Proverbi 29, 7

Nelle attuali circostanze la vostra abbondanza serve a supplire al loro bisogno, perché la loro abbondanza supplisca altresì al vostro bisogno
II Corinzi 8, 14

Nella crisi che stiamo vivendo dal 2008, e che non pare passare, queste parole dell’apostolo Paolo sono musica per le nostre orecchie. Leggendo tutto il brano si riscalda il nostro cuore a sentire il bell’appello all’uguaglianza. Magari oggi le cose funzionassero così! Da tempo la crisi sarebbe dietro le spalle.

Ciò che mi ha colpito questa volta leggendo questi versetti è che tutti gli esseri umani non devono diventare poveri. Non è un inno alla povertà! Un versetto che a me è molto caro si trova nel vangelo di Giovanni dove al capitolo 10 si legge: io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. Nel evangelo non troviamo un inno alla povertà, ma un appello a una vita dignitosa.

Un’applicazione attuale di ciò, l’ho trovata nel gesto dei bambini del Congo che hanno fatto una colletta per i loro coetanei colpiti dal terremoto in Italia centrale. In momenti di distretta la reciprocità e solidarietà vincono sul puro egoismo per la sopravvivenza. Allo stesso modo, erano molti gli immigrati che aiutavano a scavare dopo il terremoto di agosto e ottobre dell’anno passato. Strano però che la reciprocità e la solidarietà diminuiscono quando sale la quantità di beni a disposizione di qualcuno…

Paolo ci offre un inno alla reciprocità, alla solidarietà, all’uguaglianza. Quando parliamo di denaro e di beni, le parole dell’apostolo devono essere le chiavi con cui aprire le nostre casseforti, quelle fisiche, ma anche quelle spirituali. Reciprocità, solidarietà e uguaglianza sono oggi parole profetiche, che sconfiggono la piaga della paura che tiene nella sua morsa gran parte della società, che frena l’uscita dalla crisi, che erige muri contro chi scappa dalla distretta. Che possiamo essere un po’ più profetici praticando la reciprocità, la solidarietà e l’uguaglianza in quest’anno che è appena cominciato.