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Quando il terremoto è altrove, il Pinerolese c’è

Dopo il terremoto del 24 agosto in Centro Italia, il mondo dell’associazionismo e del volontariato si è mosso in massa per dare un mano alle persone colpite dal sisma. La Chiesa valdese ha partecipato alla sottoscrizione della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) avviata nei giorni del Sinodo valdese, che ha permesso di acquistare un pulmino per la Pro loco di Arquata del Tronto e di finanziare altri interventi. A fine ottobre, però un altro grande sisma ha nuovamente scosso la terra e l’entusiasmo di cittadini e volontari, che però non si sono arresi e hanno continuato con interventi diversi.

Anche dal Pinerolese il mondo del volontariato ha partecipato agli aiuti e agli interventi nelle zone colpite: è il caso della sezione di Torre Pellice del Corpo Anti-incendi boschivi, che a metà dicembre ha partecipato, insieme ad altre associazioni coordinate dalla Regione Piemonte, alla gestione e alla sicurezza della tendopoli della località Savelli di Norcia.

Tre volontari della squadra di Torre Pellice sono andati in Umbria per dare assistenza e per fare sicurezza antincendio tra le tende; insieme a loro altri sei volontari del Pinerolese. «È la prima volta che la squadra scende per il terremoto – dice Sergio Paoletti, volontario Aib –: per quattro anni abbiamo svolto missioni antincendio nel Gargano. In questi casi la richiesta parte dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile che richiede ai vari Corpi di organizzare le squadre. Si fanno turni settimanali, in questo caso divisi per varie Provincie del Piemonte».

Il campo di Savelli, infatti, era completamente gestito dalla nostra Regione, e oltre ai nove volontari Aib, c’erano volontari della Protezione Civile delle ex Provincie di Torino e di Cuneo e volontari dell’Associazione nazionale Carabinieri. «Nonostante le tende siano ignifughe, è necessario che ci sia un servizio antincendio – continua Paoletti – nella tende c’erano 18 civili, solo agricoltori e allevatori che non possono spostarsi da quelle zone per motivi lavorativi. Altre persone abitano in casette in legno, roulotte o container. La mensa del campo invece ospita quotidianamente 150 persone a pranzo e 250 a cena, di cui 50 volontari».

Ora è presto per parlare di ricostruzione, ovviamente, anche perché le scosse continuano causando instabilità e problemi. Anche durante la settimana in cui i volontari torresi erano a Norcia ci sono stati diverse scosse, seppur deboli. La popolazione ha cercato di ritornare alla normalità: le attività commerciali hanno iniziato a riaprire: «fino a metà dicembre non c’erano supermercati aperti intorno a Norcia» dice Paoletti. In quella zona non ci sono state vittime e questo aiuta a reagire in modo positivo: «i cittadini non si sentono abbandonati perché ci sono le persone, e non solo associazioni di volontariato, ma anche tante realtà locali e cittadini». L’accordo tra Regione Piemonte e Regione Umbria per il campo di Savelli terminerà a fine febbraio: «noi del Pinerolese proprio a febbraio dovremo avere un altro turno. Vedremo come organizzarci – conclude Paoletti –: abbiamo creato un bel rapporto con la popolazione, ed è stata un’esperienza positiva che ci ha insegnato tanto».

Immagine: Amatrice, uno dei comuni colpiti dallo sciame sismico in centro Italia. Crediti: Di Leggi il Firenzepost – https://www.youtube.com/watch?v=G1Q3HSJTay8 (2:47 s), CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=51064742