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A un mese dall’alluvione, danni per milioni di euro

Il giorno di Natale ha segnato l’anniversario del primo mese dall’alluvione del 25 novembre. Frane, smottamenti, danni alla viabilità, si sono registrati sopratutto nei Comuni di media valle, giacché Bobbio e Villar Pellice hanno potuto giovarsi della vicinanza alle vette su cui è caduta abbondante la neve.

E proprio la neve ha ostacolato a inizio settimana scorsa o le operazioni di ripristino tese a tornare almeno in parte alla normalità.

Di danni per 2,5 milioni di euro parla Mario Malan, sindaco di Angrogna: «Grosse frane abbiamo avuto a Pradeltorno, ai Marchetti, alle Sonagliette. La pista verso la Sella è fortemente compromessa, anche se siamo riusciti a ridare una viabilità di minima al rifugio Sap. Ancora isolata l’Arvura (forse “liberata” entro il week end, ndr) dove due persone residenti sono isolate e con loro tre auto impossibilitate a muoversi. La zona presenta inoltre molte seconde case assai utilizzate».

Molte frane hanno coinvolto anche terreni e strutture private, tra cui Barfè d’aval, a sua volta isolata.

Di oltre 1,5 milioni di euro di danni parla anche l’arch. Fantone dell’Ufficio tecnico di Torre Pellice: «Due grosse frane si sono staccate sopra il Pian di Bula, nella zona dei Chabriols e sarà necessario uno studio attento su come intervenire. Ma frane e smottamenti hanno compromesso o bloccato rii laterali e viabilità, da via Ravadera in più punti a Chiot Prin, Ponte alto, Rossenghi, Tagliaretto, via Costa Lorenzo. Anche la scogliera di protezione del torrente Angrogna presenta vari punti critici; in alcune zone periferiche non siamo ancora riusciti ad andare a verificare l’entità dei danni».

A Rorà si parla di circa 50 interventi fra viabilità, frane e corsi d’acqua deviati: «Abbiamo fatto una completa panoramica grazie alle foto con i droni – sottolinea il sindaco Marocco –; solo la “somma urgenza” ha comportato interventi per 130.000 euro per liberare le principali direttrici comunali. In certi casi, hanno rilevato i geologi della Regione, la terra talmente imbibita d’acqua ha comportato lo spostamento di masse terrose fino agli strati più profondi di roccia. La casa investita da una colata di fango in via Pianprà è ancora ufficialmente inagibile: stiamo attendendo i risultati delle perizie geologiche».

Due dati positivi, sottolinea il sindaco: «Grazie agli interventi dei Pmo sui rii e muretti a secco in certe zone non ci sono stati problemi; inoltre, ed era un nostro timore, grazie alla tempestiva azione di ripristino, tutte le borgate saranno raggiungibili dallo spartineve».

A Luserna San Giovanni la situazione è tornata alla normalità. Abbiamo ascoltato il sindaco Duilio Canale pochi giorni prima di Natale, quando era da poche ore giunta la notizia che il Governo aveva concesso lo stato di calamità naturale. «Questa è sicuramente una buona notizia per le nostre valli, perché ci permette di effettuare con serenità i lavori di somma urgenza. Sono 51 i milioni stanziati per la somma urgenza di cui 36 destinati al Piemonte. Noi abbiamo già iniziato alcuni lavori e entro inizio gennaio contiamo di aprire altri cantieri». La priorità è stata quella di mettere in sicurezza la viabilità. «È il primo ambito su cui ci siamo mossi – continua Canale – e ci è sembrato fondamentale garantire l’incolumità dei cittadini intervenendo sulla viabilità stradale. Abbiamo avuto una grande frana sulla strada verso le cave di Mugniva già sistemata grazie all’intervento dei cavatori e una nella zona di Blancio che abbiamo messo in sicurezza. A breve interverremo nell’alveo del Pellice per una pulizia degli alberi. C’è anche una zona di massicciata rovinata. Solo per la parte che riguarda le proprietà pubbliche abbiamo un danno di due milioni di euro».

Situazione ancora più delicata a Perosa Argentina (dove, lo ricordiamo, è anche deceduta una persona travolta dalle acque). «Abbiamo ancora delle borgate isolate causa frane. Almeno i servizi essenziali come acqua e luce sono stati ripristinati grazie alla collaborazione di tutti. Dopo i sopralluoghi dei tecnici regionali abbiamo individuato opere di somma urgenza per un valore di oltre 2 milioni di euro. A questa somma si aggiunge quella dell’urgenza che sarà fra i 4 e 5 milioni». Saranno sufficienti per sistemare il territorio perosino? «Abbiamo ancora tre case inagibili e sono state segnalate 28 frane! Su alcuni interventi la Regione vuole intervenire in modo strutturale e completo per ridurre al minimo le possibilità di disastri nel futuro. Vedremo cosa riusciremo a fare ma la perdita più grande, non quantificabile, rimane quella di una vita umana».