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Londra: nominato il nuovo vescovo anglicano di Woolwich

Woyin Karowei Dorgu è il nuovo vescovo anglicano di Woolwich, della diocesi di Soutwark, sud-est di Londra. Sarà consacrato il prossimo 17 marzo nella cattedrale di Southwark ed è il tredicesimo vescovo di Woolwich.

Nato e cresciuto in Nigeria, Dorgu è anche medico ed è stato ordinato diacono nel 1995, poi sacerdote nel 1996, e ha trascorso tutto il tempo del suo ministero nella diocesi di Londra. Il reverendo Dorgu è attualmente l’unico vescovo della Chiesa d’Inghilterra proveniente da una minoranza etnica e il primo pastore di colore ad essere nominato vescovo negli ultimi vent’anni. Una disparità che ha interpellato le chiese, alimentando anche proteste formali da parte di alcuni leader anglicani. La pastora Rose Hudson-Wilkin, portavoce alla Camera dei Comuni, ha parlato esplicitamente di «razzismo istituzionale»: «Siamo ancora invisibili: con la mano sul cuore io non credo che la Chiesa rispetti le minoranze etniche», ha detto Hudson-Wilkin, che è originaria della Giamaica. Sul fatto che non ci siano persone di colore o asiatiche a ricoprire ruoli di dirigente, «l’unica conclusione che si può trarre è che la Chiesa è ancora istituzionalmente razzista», ha affermato Hudson-Wilkin. «E’ davvero difficile per me fare queste affermazioni, perché è la Chiesa a cui io appartengo e che amo, ma se qualcun altro può darmi un’altra spiegazione razionale sono pronta a considerarlo», ha concluso la pastora.

Anche il vescovo di Rochester, il reverendo James Langstaff, ha confermato che si tratta chiaramente di razzismo istituzionale. «Io stesso in passato – ha detto ai microfoni della Bbc Radio 4 – ho constatato che siamo vittime di pregiudizi inconsci». Il vescovo ha poi aggiunto che nella Chiesa d’Inghilterra si sta lavorando molto per superare queste difficoltà e che la nomina del nuovo vescovo di Woolwich è certamente un segno di cui rallegrarsi.

La pastora Hudson-Wilkin ha poi aggiunto che la Chiesa d’Inghilterra potrebbe imparare dalle chiese pentecostali, che ha fra le sue fila molti pastori di colore.

«Non solo ci sono leader neri nelle chiese pentecostali, ma molti giovani che possono dire “io appartengo a questa comunità”. Non possono fare lo stesso i pastori della Chiesa d’Inghilterra».

Nel mese di novembre, 29 pastori anglicani neri e asiatici hanno firmato una lettera congiunta rivolta alla Chiesa, che denunciava la situazione di subalternità in cui si trovano i rappresentanti delle minoranze etniche, una realtà di cui la Chiesa – si legge nel messaggio – «dovrebbe vergognarsi».

Da parte sua, all’inizio di quest’anno la Chiesa d’Inghilterra ha annunciato che stava assumendo un numero maggiore di pastori nonwhite, proprio per rendere meno dissonante la differenza; oggi la percentuale del clero di nonwhite è infatti leggermente aumentata, passando dal 3,1% del 2012 al 3,4% del 2015, mentre la percentuale di personale di alto livello proveniente da una minoranza coloured – arcidiaconi e superiori – è cresciuta dal 1,2% del 2012 al 2,2% del 2015.

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