candle-1521246_1280

Nuovi attacchi sconvolgono l’Europa, la reazione delle chiese

Tre attacchi terribili, in tre diverse città, praticamente nelle stesse ore, tra il pomeriggio e la sera del 19 dicembre: a Berlino, dove un camion ha travolto le persone che passeggiavano fra i mercatini di Natale davanti alla Chiesa luterana del Ricordo, uccidendo 12 persone e ferendone 48; ad Ankara, dove un poliziotto turco ha ucciso l’ambasciatore russo Andreij Karlov; e a Zurigo, dove un attentatore ha sparato in un centro islamico, ferendo tre persone. Sgomento e immediate reazioni di condanna degli attentati e cordoglio per le vittime sono arrivate dalle autorità politiche di tutto il mondo e da molti rappresentanti di comunità religiose, che in queste ore stanno manifestando la loro solidarietà ai paesi colpiti.

Il vescovo luterano Heinrich Bedford-Strohm presidente dell’Ekd, la Chiesa evangelica in Germania, ha espresso ai media il proprio «Shock per questa violenza bruta e insensata con così tanti innocenti colpiti. Come molte persone in Germania e nel mondo prego per le vittime». Alle 18 di questo pomeriggio si terrà un servizio funebre nella Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche.

Olav Fykse Tveit, segretario generale del Cec, il Consiglio ecumenico delle Chiese, in un tweet ha ricordato anche un secondo episodio dai contorni ancora incerti, avvenuto sempre ieri, nel pomeriggio, in Svizzera: «Terribili attacchi ai mercatini natalizi di Berlino e alla moschea di Zurigo.Tutti devono condannare simili gesti. Preghiere per le vittime e per i loro familiari».

Anche la Conferenza delle chiese europee (Kek) stamane ha espresso il suo dolore per questi nuovi atti di violenza perpetrati verso cittadini europei inermi e intenti, nella loro quotidianità, a celebrare Dio.

Questi tragici eventi purtroppo, si legge nel testo, «segnano tempi di grande turbolenza mondiale che in queste ultime settimane ha visto esplodere una nuova “escalation” di attentati e attacchi suicidi, rapimenti e violenze. Atrocità che hanno colpito tutto il mondo: Yemen, Somalia, Egitto, Nigeria, Siria, Burkina Faso, per citare alcune zone dilaniate dai conflitti». Il nostro impegno per la promozione della libertà di religione e di credo  si è sempre profuso verso i fratelli e sorelle, anche di religione islamica, in Europa e nel mondo, presi di mira dal terrorismo cieco e fondamentalista».

Queste tragedie «sono il segno evidente che viviamo tempi turbolenti e imperscrutabili», ha sottolineato il segretario generale della Kek, Heikki Huttunen: «tali eventi indicano una sola via, quella del pentimento. Solo il compimento reale di pace e dignità per tutti porterà all’inclusione sociale, unica garanzia di sicurezza in Europa».

«Triste che quanto temuto si stia avverando ancora una volta, colpendo tutti i fedeli che in questi giorni si stanno preparando per le celebrazioni del Natale, e tutti noi che nei valori della libertà e della vita crediamo profondamente». A parlare è Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, che così prosegue il ragionamento: «Non sono tempi per un buonismo esteso ma di realismo e forte presa di coscienza. Il mondo è cambiato e per sognarne uno diverso ci dobbiamo adoperare da subito per reprimere con la forza della cultura e dei valori condivisi ogni movimento, ogni iniziativa che attenti alla nostra sicurezza e al nostro futuro».

Solidarietà immediata dal Servizio Cristiano di Riesi, che testimonia su twitter la sua vicinanza alla Germania: «Siamo con i nostri cuori e le nostre preghiere a Berlino».

Il cardinale Reinhard Marx, presidente della Dbk, la Conferenza episcopale tedesca, oltre a ripetere gli ovvi e sentiti sentimenti di vicinanza, si dichiara «profondamente scosso. In questi momenti difficile è importante restare uniti come società e come paese».

Heiner Koch, arcivescovo cattolico della capitale tedesca, nel ricordare il momento di preghiera comunitaria indetto per la giornata di oggi alle ore 12 nella cattedrale di Santa Edvige, ha voluto ringraziare «tutte le forze di sicurezza, i medici e paramedici e i volontari per i loro sforzi dopo la strage».

Anche la Chiesa d’Inghilterra ha twittato la sua costernazione per le vittime di Ankara, Berlino e Zurigo:

 

 

Lo stesso ha fatto la Chiesa metodista inglese:

 

 

Mentre la Federazione protestante di Francia ha postato un significativo “Ich bin a Berliner”:

 

 

Immagine: via pixabay.com