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La Regione Piemonte contro l’usura e il grande indebitamento

100 suicidi all’anno. Un numero incredibile che riguarda l’ambito dell’usura e dei grandi indebitamenti. E stiamo parlando solo del territorio della Regione Piemonte, in Italia i numeri ovviamente sono più alti e il trend è in crescita e non tende a dimuire.

Un mondo, quello dell’usura e dei grandi indebitamenti, per lo più sommerso (come è enorme il sommerso della violenza sulle donne di cui abbiamo parlato in passato) e a emergere è solo la punta dell’iceberg.

«Il fenomeno è sottovalutato, se ne parla solo quando finisce in televisione» queste le parole del consigliere regionale Elvio Rostagno che sta portando avanti il progetto di una legge regionale che tuteli le persone che si trovano in situazioni economiche difficili.

«L’usura è diffusa anche in Piemonte, molto di più di ciò che si pensi e preoccupante è anche il diffondersi e il crescere del sovraindebitamento dei singoli cittadini. Si creano debiti per andare in vacanze, per avere il telefono nuovo, gli abiti sempre alla mod. Molte famiglie si trovano in questa situazione e quindi ho pensato, insieme ai colleghi di consiglio, di creare un fondo regionale per aiutare piccole e medie aziende colpite dall’usura e i singoli cittadini, più soggetti a indebitamento». La proposta di legge non vuole solo offrire un aiuto economico. «La nostra idea è quella di sostenere le persone in difficoltà anche dal punto di vista psicologico, dell’educazione e della formazione contro l’usura e il sovraindebitamento». In Piemonte i destinatari del fondo saranno i Confidi (consorzio intermediario finanziario), le fondazioni e le associazioni riconosciute per la prevenzione del fenomeno dell’usura, le associazioni antiestorsione e gli enti locali che possono lavorare con gli altri enti e associazioni.

L’ultima domanda a Rostagno è legata al reperimento del denaro necessario. In un periodo di crisi e di tagli ci sono le risorse per questo fondo? «La nostra è una scelta politica. Se si sceglie di attivarlo le risorse si trovano e penso che questa proposta di legge possa essere condivisa da tutto il Consiglio Regionale».