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Mettersi nei panni dell’altro

Apri la bocca in favore del muto, per sostenere la causa di tutti gli infelici
Proverbio 31, 8

Ricordatevi dei carcerati, come se foste in carcere con loro; e di quelli che sono maltrattati, come se anche voi lo foste
Ebrei 13, 3

Con i versetti di oggi, la Scrittura ci invita all’empatia, a stare attenti ai bisogni dell’altro.

Aprendo un qualsiasi dizionario, leggeremo che l’empatia è la capacità di comprendere a pieno lo stato d’animo altrui, sia che si tratti di gioia, che di dolore. Empatia significa, in senso letterale, «sentire dentro», ad esempio «mettersi nei panni dell’altro».

Dunque, per noi cristiani, l’empatia è un’attitudine che deve attraversare la nostra quotidianità e qualificare le nostre esistenze. È inimmaginabile una persona che, professandosi cristiano, non abbia tale predisposizione. L’individualismo egoista non può e non dovrebbe far parte del nostro bagaglio. Vedere l’altro soffrire e non curarsene, restare impassibili davanti alla altrui sventura non possono appartenere al nostro bagaglio di esperienze, per un semplice fatto: perché il Signore Gesù Cristo ci ha offerto la sua gratuita salvezza simpatizzando con tutte e tutti noi (v. Eb. 4, 15) e, parafrasando il testo di Filippesi 2, 6 e ss.: Gesù, svuotando se stesso, si è fatto carne per condividere pienamente la nostra natura umana, una natura fatta anche di dolore.

In questi giorni che ci aprono allo sfrenato consumismo festaiolo, impariamo a vivere la solidarietà con coloro con i quali la vita non è stata clemente, coniugando in noi le compassioni di Cristo (cfr. Mc 6, 34).

Anche l’apostolo Paolo ci invita all’empatia: «Rendete perfetta la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento» (Fil 2, 2).

Tra poco sarà Natale, sia questa l’occasione per rimettere in moto la solidarietà, quella vera, non la carità per mettere a posto le coscienze, ma una carità che sente il dolore dell’altro come proprio.

Siamo figli e figlie di quel Dio che udì il grido di dolore del popolo di Israele e lo liberò (cfr. Es. 3, 7): compartiamoci da tali, e sarà un Buon Natale. Amen.

Immagine: via pixabay.com