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Il Cec «sale a bordo» di una partnership globale contro la violenza sui bambini

Una partnership no-profit voluta da diversi Stati, dalla società civile, dalle Nazioni Unite, dalle comunità accademiche e del settore privato – sorta per condividere responsabilità e contrastare la violenza contro i bambini e per sviluppare azioni concrete – si è riunita giovedì scorso a New York presso la se de delle Nazioni Unite.

All’incontro c’era anche il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), il pastore Olav Fykse Tveit.

L’organizzazione ha messo a disposizione dei Paesi membri una piattaforma nella quale sarà possibile condividere molte informazioni e buone pratiche: «uno strumento utile alla cooperazione e il coordinamento degli sforzi comuni», ha detto Tveit che opererà insieme ad altri esperti, selezionati per la loro influenza ed esperienza in materia. Una «rete» che cercherà sostegno politico e finanziario per agevolare e sostenere il percorso di contrasto alla violenza contro i minori a livello globale: «Ogni bambino ha diritto ad un’infanzia sicura – ha proseguito Tveit –. Per proteggerli da possibili violenze dobbiamo promuovere uno sviluppo culturale e civile, proprio nelle società a rischio e poterne garantire la crescita economica sensibilizzando anche sui temi legati alla pace e alla giustizia; diritti fondamentali per chiunque. In questo difficile lavoro siamo sostenuti dal forte potere della speranza».

Operare a favore dei bambini è, infatti, un’azione al centro del pellegrinaggio giustizia e pace del Cec: «In tutto il mondo i bambini meritano di poter portare avanti la loro vita quotidiana – dice Tveit –, che Dio ha donato loro insieme alla dignità e ai diritti».

La riunione inaugurale del Consiglio di partenariato per la tutela dei bambini tenutasi presso la Casa dell’Unicef a New York City, rientrava, infatti, negli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite che riconoscono come legame inscindibile, quello tra la protezione dei bambini dalla violenza e la costruzione di società più pacifiche e prospere.

Per il Consiglio di partenariato, poter unire e convogliare obiettivi specifici utili per porre fine alla violenza contro i minori, potrebbe essere il punto di svolta per milioni di bambini vulnerabili, ma solo se, questi obiettivi, sapranno incontrare azioni concrete da parte dei Paesi membri e di tutte le società e singoli individui.

Immagine: via oikumene.org