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Migrazione, integrazione e valori europei

Il 29 novembre scorso circa una quindicina di leader cristiani, musulmani, ebrei, indù, e mormoni si sono riuniti per la XII riunione annuale presso la Commissione europea. Il tema dell’incontro, svoltosi su invito del primo vice-presidente della Commissione europea Frans Timmermans, è stato «Migrazione, integrazione e valori europei: mettere in azione i valori».

I partecipanti hanno discusso una serie di questioni relative alla crisi globale che ha determinato una diffusa migrazione verso l’Europa, tra cui: l’emergere di discorsi pubblici sempre più divisivi sui rifugiati; l’accoglienza come un’espressione di fede; come aiutare al meglio i nuovi arrivati al fine di dare un contributo positivo alla società. Diversi oratori hanno discusso la composizione religiosa storica dell’Europa, affrontando ad esempio la presenza di lunga data dell’Islam nell’antico continente.

Timmermans ha espresso apprezzamento per l’intenso dibattito sulle sfide che la società europea deve affrontare. Egli ha osservato che «la migrazione sarà un elemento del nostro presente e del nostro futuro» e ha incoraggiato i leader religiosi nel loro lavoro di condivisione dei valori, di rispetto delle differenze e di promozione della comprensione reciproca, senza guardare all’assimilazione.

Ján Figel, inviato speciale della Commissione Europea per la promozione della libertà di religione o di credo al di fuori dell’Unione europea, ha evidenziato l’importanza del Medio Oriente come luogo di incontro delle tre maggiori religioni del mondo.

In una conferenza stampa tenutasi dopo l’incontro, i rappresentanti delle Chiese cristiane in Europa hanno esortato tutti a evitare la semplificazione di situazioni complesse e a coltivare una cultura di accoglienza per i rifugiati seguendo gli esempi tratti dalle Scritture e dalla tradizione cristiana. Alla luce del Natale in cui si celebra il Verbo fatto carne, i leader cristiani hanno sottolineato che è impossibile adorare Dio senza amore per il prossimo.

«I migranti hanno bisogno di sostegno materiale, supporto concreto e un luogo sicuro», ha detto il vescovo Heinrich Bedford-Strohm, presidente del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania.

Il rabbino capo di Vienna, Arie Folger, ha accusato l’Unione europea di non affrontare seriamente la situazione. Egli si è detto «molto preoccupato per la situazione dei cristiani in alcune parti del Medio Oriente che non è stato considerato un problema abbastanza serio dai paesi europei, dai paesi occidentali in generale, che evitano di mettersi in gioco e di reagire».

Timmermans ha aggiunto che i leader religiosi hanno un ruolo fondamentale nel compito di stimolare l’integrazione e la partecipazione di tutti i membri in Europa al di là del loro paese di origine, e del proprio credo religioso.

Dimitris Avramopoulos, Commissario per le migrazioni, ha dichiarato: «Raggiungere tutte le comunità, comprese quelle religiose, è essenziale per la creazione e il mantenimento di una società coesa e inclusiva. Con l’aumento del nazionalismo, della xenofobia e dell’estremismo, dobbiamo fare in modo che la nostra società rimanga accogliente, soprattutto per chi fugge dalla guerra e chi è bisognoso di protezione internazionale, pur conservando i propri valori e principi».

Immagine: via istockphoto.com