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Non solo Lutero: altre figure interessanti della Riforma

A 500 anni dalla sua nascita, e nel giorno della sua morte, il Centro culturale protestante di Bergamo dedica un convegno storico a Girolamo Zanchi (2 febbraio 1516-19 novembre 1590), riformatore poco noto al pubblico, soprattutto in questa apertura di giubileo protestante dominata dal «gigante Lutero».

La scelta è motivata da Luciano Zappella, presidente del Centro: «Il convegno su Zanchi non rientra di per sé nelle celebrazioni per la Riforma 2017, che cominceranno ufficialmente il 13 gennaio prossimo con una prolusione di Emidio Campi e saranno molteplici (il programma sarà disponibile dalla metà di dicembre), ma cade nel 500° anniversario della sua nascita. In questo senso abbiamo organizzato il 2 febbraio scorso (giorno esatto della sua nascita) una serata di lettura di alcune lettere di Zanchi (tradotte da Orazio Bravi) intervallate da brani musicali. Il convegno di sabato 19 chiude l’anno zanchiano e idealmente ci introduce nel 2017».

Sono previste due relazioni, introdotte e moderate dal pastore Winfrid Pfannkuche: il pastore valdese Emanuele Fiume interviene sul Trattato delle imagini, l’unica opera di Zanchi edita in italiano, analizzandone contesto e contenuto. Lo studioso Giulio Orazio Bravi, uno dei fondatori del Centro culturale protestante di Bergamo, del cui Consiglio Direttivo è membro ancora oggi, parlerà delle prospettive ireniche di Zanchi al momento dello scoppio delle guerre di religione in Francia, attraverso la lettera al cardinale Carlo di Lorena (16 maggio 1562).

Zanchi, bergamasco, convertitosi al protestantesimo a Lucca grazie alla predicazione di Pier Martire Vermigli, fu pastore nella chiesa riformata di Chiavenna, professore di teologia a Strasburgo, Heidelberg e Neustadt, diventando uno dei teologi più influenti, ascoltati e letti dell’Europa protestante del tempo.

Se ne sono occupati importanti studiosi come Salvatore Caponetto, Massimo Firpo; uno dei due relatori, Emanuele Fiume, gli ha dedicato parte dei suoi studi, a partire dalla tesi di laurea (La vita e il pensiero teologico di Girolamo Zanchi e il «De Religione Christiana Fides», 1996).

Fiume ne dava un breve profilo proprio su riforma.it all’interno della rubrica “Lunario protestante”, chiarendone l’importanza non solo per i contemporanei ma per gli sviluppi della Riforma stessa: «Con Vermigli, rappresenta una rivalutazione della cultura e della fede evangelica italiana (inizialmente vista con sospetto da Calvino) nella formazione dell’ortodossia riformata, tanto che Vermigli e Zanchi, nel mondo anglosassone, godettero di chiara fama. Grazie all’edizione settecentesca di Toplady, l’insegnamento di Zanchi sulla predestinazione fu più influente di quello di Calvino stesso. E in effetti fu Zanchi il primo a coronare la riflessione sulla predestinazione. La sua dottrina fu il filo rosso degli articoli del Sinodo di Dordrecht (1618-9) e fu ancora oggetto di approfonditi studi da parte di Jürgen Moltmann».

L’appuntamento è per sabato 19 novembre al Centro culturale protestante di Bergamo, via Tasso 55, dalle ore 16.